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27/10/2020                                    Favignana: fatevi i mari nostri - Dove Viaggi
          dell’arcipelago. Dove luci, profumi, sapori rassicurano sull’intatta bellezza dell’isola.

          Con molte novità positive.



          Chi ci torna dopo qualche anno ammira subito lo spettacolare edificio dello

          Stabilimento Florio, finalmente restaurato e inaugurato nel luglio 2010. Lo si visita

          solo accompagnati da una guida, quest’anno ancora gratuita, che fa rivivere il

          laborioso processo di trasformazione del pesce. Il recupero, per adesso parziale, ha

          reso agibili gran parte dei solenni ambienti dove è stato inventato il tonno in scatola
          sott’olio. Tonnara a parte, da un anno all’altro, l’aspetto autentico di questa terra a

          forma di farfalla, come negli anni Settanta la rappresentò in un celebre manifesto

          Salvatore Fiume, non muta. Niente colate di cemento, locali modaioli, mega alberghi.

          Sempre le stesse, incantevoli insenature di acqua cristallina, protette con l’istituzione

          del parco marino più grande d’Europa, e sempre una sola spiaggia attrezzata, il Lido
          Burrone, con lo stabilimento balneare che risale agli anni Sessanta. C’è richiesta di

          nuove strutture ricettive, ma gli hotel vengono aperti col contagocce, recuperando

          edifici già esistenti, vecchie case rustiche. Il risultato è spesso eccellente, come per

          Cas’almare, un b&b chic, di sole cinque camere, ricavato nell’abitazione che era del

          fornaio. Altra bella novità, sempre nel segno del recupero conservativo, I Pretti Resort,
          l’ex stabilimento per la lavorazione delle sarde, appena trasformato in albergo e punto

          di ritrovo.




          L’isola non ha fretta di essere scoperta. A poco a poco tesse la sua tela di colori e

          profumi, seguendo i quali si arriva a conoscerla e ad amarla. Lo si può fare seguendo
          gli itinerari proposti da Ancilla Finazzi, insegnante di Brescia in pensione, che

          frequenta Favignana da quasi trent’anni e dal 2001 vi risiede. A piedi o in bicicletta,

          con lei si può ripercorrere la storia del borgo e dei Florio, o si può scegliere l’itinerario

          archeologico; si esplorano le baie e le calette della zona est dell’isola, o si visita il

          Giardino dell’Impossibile, parco ipogeo di incredibile bellezza collocato in vecchie

          cave di tufo, in passato importante realtà economica dell’isola insieme con il tonno.
          La prima piantumazione risale a trent’anni fa, quando Maria Gabriella Campo, una

          signora siciliana, decise di coltivare una zona brulla al centro di Favignana, fra Lido

          Burrone e Scalo Cavallo. Sono ben 30.000 metri quadri oggi rigogliosi, con circa 200

          specie botaniche, collezioni di ibischi, rose, piante tropicali, e gli spettacolari giardini

          ipogei, di 15.000 metri quadri, nelle cave dismesse di tufo bianco.



      https://viaggi.corriere.it/itinerari-e-luoghi/favignana/                                                  2/6
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