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Senza perdere tempo imbocchiamo il sentiero che ci porterà a Praia di
Nacchi, e così inizia un tratto veloce e scorrevole sotto un bosco di pini. Le
ruote corrono veloci senza fare rumore ed il nostro passaggio è testimo-
niato solamente da un lieve e dal movimento delle piante. Una discesa tutta
d’un fiato senza interruzioni, due biker che si rincorrono tra cielo e mare
su un trail meraviglioso, fino al mare.
Alla fine la nostra felicità è oscurata solamente dal fatto che è ora di fare
le valigie e correre al porto per tornare alla realtà. Traffico, smog, rumore
e puzza di munnizza (spazzatura).... espiate le vostre colpe poveri mortali
dopo aver vissuto due giorni tra gli dei.

Secondo Davide
Sto fissando da un po’ la prua dell’aliscafo che si infrange contro le onde,
quando il Grillo con un cenno mi fa segno di guardare dall’oblò: "quella è
Marettimo",mi dice, palesando un sorriso a 64 denti. Un verde Isolotto ir-
suto e ricoperto da sfavillante macchia mediterranea, poche case con-
centrate nei pressi del porticciolo e qualche vecchio pescatore che sta
sistemando le reti da pesca. Questa è la Marettimo che mi si presenta agli
occhi.
Lasciati i bagagli al nostro alloggio il Grillo mi fa il punto dei due giorni
mostrandomi una pseudo cartina che a vederla pare presa dal gioco del-
l’oca. L’isola, attraversata da chilometri di sentieri perfettamente
manutenuti , è una meta ambita da tanti trekkers d’oltralpe, ma sconosci-
uta ai bikers. “Oggi saliamo al Semaforo e domani Pizzo Falcone, Guarda,
quella cima li’.”
Nemmeno il tempo di finire la frase e siamo già in bici, il sentiero inizia pro-
prio alle spalle della nostra casetta. I primi metri non sono certo facili, le
pendenze sono toste ma in compenso il panorama sulla costa è merav-
iglioso.
Non facciamo nemmeno 2km che troviamo già un buon pretesto per ri-
posarci. Facciamo la conoscenza di Mario, un local che neanche a dirlo è
un biker, mentre da lontano vediamo arrivare un aitante signore in sella ad
una Nomad; l’aitante signore è Giovanni, un biker genovese che ogni anno
rimane per qualche mese sull’isola.
Fatti i convenevoli continuiamo il nostro giro e finalmente ci immettiamo
sul primo singletrack della giornata. Una lunga striscia di terra che a stra-
piombo taglia la macchia mediterranea, alla nostra sinistra il fragore del
mare che si infrange sulla costa, ogni tornante ed ogni passaggio tecnico
è pura goduria!
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