Page 10 - tusa
P. 10
Il Satira danzante
Colto nel momento dell'estasi della danza
orgiastica, il satiro ruotava sulla gamba
destra impugnando i simboli del culto, nel-
la sinistra il kantharos (calice per il vino)
e nella destra la canna del tirso ornata
da un nastro e coronata da una pigna,
portava sulla spalla una pelle di pantera.
L'abbandono del capo, la chioma fluente,
le labbra socchiuse, la torsione del busto
fanno pensare al delirio della danza vorti-
cosa, sommata all'eccitazione del bere, in
cLIÌ il danzatore andava in trance, fissando
la pigna sul tirso e ruotando intorno a sé
stesso fino alla perdita dei sensi. L'analisi
stilistica della statua bronzea la fa attribui-
re ad un'opera di ambiente greco databile
sul finire del IV secolo a.C. ed attribuibile
alla scuola di un grande artista, Prassitele.
I due elmi corinzi
di Gela
Gli elmi e una serie di lingotti di
"oricalco'' sono tra i più importanti
tesori esposti al Museo archeolo-
gico regionale di Gela. recuperatl
dalla Soprintendenza del Mare nel
corso delle campagne di indagine
che l1anno interessato. negli Liltimi
anr1i. le acque davanti alla cittadi-
na della provincia di Caltanissetta.
L 'antica rzaschetta in peltro
per il vino presentata da Tusa
al Vinitaly di Verona
Giaceva nelle acque del canale di Favignana, la "fiasca da pellegrino" in
peltro con un tappo a vite, alta poco più di 27 centimetri, probabilmen-
te usata dal capitano della nave. "Conobbi Sebastiano Tusa su un pon·
ti le galleggiante del porto piccolo di Siracusa diversi anni fa - racconta
l'assessore regionale all'Agricoltura Edy Bandiera. Lui, Soprintendente
del mare. io giovane presidente del consiglio comunale della città.
Trasudava di passione e cultura. messe insieme. Seguiva e curava lavori
in quel sito. Da li un rapporto umano e una amicizia sana, cementata
dall'amore comune per il mare e per le bellezze della nostra terra.
Poi, ed è storia recente, il lavoro insieme nel Governo della Regione. Il
Vinitaly vissuto a stretto gomito, con l'intento, perfettamente riuscito, di
far comprendere agli osservatori di tutto il mondo, che la Sicilia è una,
ma anche tante. Fummo la regione più apprezzata. In cantiere, alcune
iniziative, ancora insieme. Le porteremo avanti. anche nel suo nome e
con la consapevolezza del grande dono che è stato, averlo conosciuto".
40 ILOVE~~