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ISOLA DI LEVANZO

                I Banconi dell’Alera                                                         63






                La discesa, a circa 5 m, conduce su un fondale roccioso con morfologia a gradoni dove la copertura
                algale è estesa (Codium bursa, Dictyota dichotoma, Padina pavonica, Caulerpa racemosa, Halimeda
                tuna, Dictyopteris membranacea) ed intervallata a isole di Posidonia oceanica. Il percorso prosegue
                su un fondale a media inclinazione lungo ampi corridoi rocciosi sulle cui pareti si distingue la
                gorgonia gialla Eunicella cavolinii, il briozoo detto ‘falso corallo’ (Myriapora truncata), la madrepora
                arancione  Astroides  calycularis, e le  alghe  (Sphaerococcus  coronopifolius,  Flabellia petiolata,
                Sargassum vulgare). Tra le alghe, sulle porzioni di roccia sub-orizzontali, si scorgono le due attinie
                Aiptasia diaphana e Anemonia viridis. Frequenti sono gli incontri con saraghi fasciati (Diplodus
                vulgaris), la cernia bruna (Epinephelus marginatus) e lo scorfano rosso (Scorpaena scrofa), la
                bavosa bianca (Parablennius rouxi), il peperoncino (Tripterygion melanurus). A circa 18 m, un
                piccolo canale presenta nelle porzioni rocciose sub-orizzontali abbondanti colonie della gorgonia
                bianca E. singularis in mezzo ad isole di Posidonia. Frequente la rete di Caulerpa racemosa tra
                cui si distingue la stella rossa Ophidiaster ophidianus, le alghe Sargassum vulgare e Dictyopteris
                membranaceus. Più in profondità, le pareti del canale si arricchiscono di spugne quali Agelas
                oroides, Phorbas tenacior, Spirastrella cunctatrix, Axinella damicornis, Clathrina clathrus. Il canale
                conduce quindi ad un largo anfiteatro a 31 m, dove, su un fondo sabbioso, si possono osservare
                il cerianto Cerianthus membranaceus, la Pinna nobilis, la stella Hacelia attenuata e l’Holoturia
                tubulosa. Le pareti rocciose dell’anfiteatro e le fenditure ospitano le trine del briozoo Reteporella
                grimaldii, l’ascidia Clavelina nana, tubi di policheti (Filograna implexa), Protula sp., macchie rosa
                della spugna Hexadella racovitzai, alghe incrostanti (Lithophyllum sp.). Tra queste nuotano i re di
                triglie (Apogon imberbis). Nelle spaccature più profonde si possono incontrare grossi esemplari
                di cernia bruna (E. marginatus), mostella (Phycis phycis), corvina (Sciaena umbra), mentre a
                mezz’acqua nuotano i saraghi (D. vulgaris).
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