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                                    Sul lato sud occidentale di Favignana in appena 2 km di
                                    costa si trova il più numeroso raggruppamento di scogli ed
                                    isolotti di tutto l’arcipelago. Il più ad est di tutti è lo
                                    Scoglio Palumbo un’emergenza calcarea al centro di Cala
                                    Monaci, un’insenatura fra Punta Longa e lo Scoglio
                                    Preveto alle falde di Monte Santa Caterina.



                                    Il sito è visitabile in snorkeling ma dista 500 m dalla costa, per cui
         C                          è opportuno raggiungerlo in barca. Osservandolo da lontano è
                                    difficile  immaginare  che  sotto  quell’esile  lingua  di  scogli
         ZONA
                                    affioranti  si  estende  invece  una  massa  rocciosa  di  dimensioni
                                    molto  più  grandi.  Chi  si  immerge  potrà  constatare  che  quei
                                    piccoli  frammenti  di  roccia  emersa  sono  come  la  punta  di  un
                                    iceberg che affonda in acqua sino a circa 20 m di profondità e
                                    per  300  m  in  lunghezza.  Appare  come  una  ripida  muraglia
                                    rocciosa  solcata  da  centinaia  di  fessurazioni  di  grandezza
                                    variabile che si incrociano formando un reticolo complesso, dove
                                    riescono ad insediarsi una grande varietà di organismi marini. In
                                    superficie  il  costante  flusso  e  riflusso  delle  maree  obbliga  le
                                    specie ancorate sugli scogli a condurre una vita a fasi alterne. Ad
                                    esempio  con  l’alta  marea  i  pomodori  di  mare  estroflettono  i
                                    propri tentacoli per la ricerca del cibo, mentre con la bassa marea
                                    si  richiudono  per  non  svuotarsi  d’acqua,  formando  le














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