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ITINERARI SOMMERSI NELL’ISOLA DI FAVIGNANA ISOLE EGADI 9
L’ambiente marino costiero dell’Isola di Favignana
In questo volume si fa riferimento all’Isola di Favignana, la più estesa delle isole, con una superficie
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di 19 km e uno sviluppo costiero di circa 33 chilometri. L’area marina è sottoposta a vincoli di tutela
regolamentati per la zona C e la zona B (Fig. 5).
L’isola di Favignana è caratterizzata da un paesaggio che rispecchia i caratteri geologici e litologici
dell’isola. La parte orientale dell’isola, ove è situato l’abitato di Favignana, è caratterizzata da
un’estesa area sub-pianeggiante costituita da calcarenite (Foto 6): una roccia dai caratteristici
colori giallastri, che sull’isola è stata oggetto di forte estrazione con tipologie di coltivazione
diversificate. La zona occidentale dell’isola presenta una morfologia con versanti piuttosto acclivi,
in corrispondenza del Monte S. Caterina, che degrada poi dolcemente con l’approssimarsi alla linea
di costa. Nella zona pedemontana del Monte S. Caterina, l’azione erosiva degli agenti atmosferici
ha portato alla formazione di accumuli detritici che occultano, in parte, le forme terrazzate costiere
prodotte dall’azione erosiva del mare sulla roccia. La linea di costa si presenta molto frastagliata
con anse più o meno incise a secondo dell’intensità dell’azione marina. Cavità più o meno vaste
ed irregolari sono dislocate a quote diverse, la cui genesi è collegata a fenomeni di carsismo molto
comuni nell’isola.
Tra le emergenze naturalistiche che caratterizzano i fondali, le praterie di Posidonia oceanica (Foto
7), habitat prioritario (Direttiva Habitat 43/92/CEE), rappresentano la biocenosi più importante
in quanto sono particolarmente abbondanti e distribuite in maniera piuttosto continua attorno
all’isola. La presenza di fiori, frutti e semi consente di distinguere la pianta P. oceanica dalle alghe,
che formano popolamenti estesi in gran parte dei fondali accessibili al subacqueo. Il posidonieto è
uno degli ecosistemi più importanti del Mediterraneo e costituisce un habitat di grande pregio per
il ruolo ecologico che svolge e per la biodiversità associata: è un ecosistema ad alta produttività
primaria, produce ossigeno, è zona di riproduzione e nursery per molte specie, riduce l’energia
delle correnti e delle onde, contribuisce alla stabilità dei fondali e protegge le spiagge anche grazie
all’accumulo delle foglie spiaggiate. I servizi “ecologici” forniti dal posidonieto, tra cui la protezione
dall’erosione costiera, il rifugio di specie ittiche, la produzione di ossigeno, costituiscono un valore
economico rilevante.
Negli ambienti più superficiali dei fondali rocciosi di Favignana è possibile osservare due
emergenze naturalistiche: le concrezioni che si sviluppano dove batte l’onda dovute al gasteropode
Dendropoma petraeum e negli ambienti meno illuminati dell’infralitorale la fascia formata dal
madreporario coloniale arancione Astroides calycularis (Foto 8). Sia D. petraeum che A. calycularis
rientrano tra le specie in pericolo o minacciate di estinzione per il Mediterraneo. Inoltre, la presenza
di secche più o meno profonde con pareti strapiombanti favoriscono lo sviluppo di concrezionamenti
in ambienti poco illuminati e del coralligeno (Foto 9), mentre la rugosità del substrato, gli anfratti
e le grotte sommerse favoriscono l’insediamento di larve e costituiscono habitat e rifugio per la
fauna criptica, inclusi crostacei e pesci. È assolutamente degna di segnalazione la presenza di