Page 3 - Fiora_Alciati_20019
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inscindibilmente  connesse  ovunque  e  addirittura  l’impianto  urbano  è  condizionato  fortemente  dai  siti
               estrattivi storici, sviluppandosi attorno e in  essi. La quantità di roccia estratta è  stata  veramente notevole,
               risultando il piano campagna, nella parte orientale dell’isola, abbassato fino a 20 m di profondità ed essendo
               tutto il centro storico e la maggior parte delle abitazioni al di fuori di esso costruiti in vecchie cave. Ovunque ci
               si imbatte in case che sfruttano le antiche cave e comuni sono al loro interno i giardini ipogei, dove l’uomo da
               sempre coltiva gli alberi da frutta al riparo dai venti e dove fioriscono esotici fiori. Quindi cava recuperata a
               casa, cava trasformata in giardino, ora anche cava adibita ad hotel.



               4.Valorizzazione turistica delle cave
               Nell’ottica della valorizzazione dei siti estrattivi dismessi, un edificio di supporto allo svolgimento del lavoro di
               cava è stato utilizzato per edificare un albergo, dove l’estrazione e l’uso della pietra locale sono esaltati. Il
               materiale da costruzione è rappresentato da masselli di calcarenite e tutti gli spazi della ricezione alberghiera
               sono nella più antica zona di coltivazione. Il giardino e il ristorante si sviluppano nello spazio a fossa tra pilastri
               su  cui  si  riconoscono  le  tracce  della  coltivazione  manuale  della  pietra.  Uno  spazio  del  giardino  è  dedicato
               all’esposizione delle macchine utilizzate per tagliare e trasportare la pietra, mentre per l’arredo interno è stata
               impiegata la documentazione storica dell’estrazione e del trasporto della calcarenite (su barche a vela note
               come “schifazzi”).



               5. Attività estrattiva
               La  coltivazione  attuale  della  calcarenite  di  Favignana,  realizzata  con  macchine  e  a  cielo  aperto,  fornisce
               elementi finiti di calcarenite con dimensioni standard tradizionali e pezzi speciali fuori misura con destinazione
               il mercato siciliano. Il materiale di scarto è anche utilizzato per la produzione di oggettistica. La polvere residua
               di  lavorazione  trova  impiego  come  materia  prima  per  malte  pregiate.  Storicamente  fu  realizzata  anche  la
               coltivazione in sotterraneo, le cui tracce sono ben evidenti, ad esempio, sulla falesia di Cala Rossa. In passato
               la coltivazione, opera dei “pirriatori”, cioè dei locali cavatori, avveniva con la “mannara”, utensile tagliente
               ibrido tra ascia e piccone, con cui ogni lavoratore realizzava giornalmente tra 25 e 40 conci, con uno scarto del
               40% (Montana & Scaduto, 1999; Torre, 1980). L’estrazione restò manuale fino alla metà del Novecento.



               6. Conclusioni
               Il bagaglio di conoscenze pratiche su questa biocalcarenite è valorizzato anche ospitando in cava i turisti, che
               rappresentano  la  principale  risorsa  economica  dell’isola.  Un  hotel  in  cava  consente  infatti  di  avvicinare  al
               mondo estrattivo storico e contemporaneo anche chi ne è lontano e facilita la diffusione della cultura della
               pietra  che  è  profondamente  radicata  negli  abitanti  di  Favignana.  Per  gli  imprenditori  la  salvaguardia  del
               settore lapideo passa attraverso il recupero fisico e simbolico degli spazi di cava dedicati ora all’insediamento
               turistico: la ricaduta economica di questa attività consente di protrarre la coltivazione della pietra, di cui è
               esaltato il patrimonio di conoscenze. La fatica millenaria del cavatore è esemplificata nell’annesso museo con
               gli  storici  macchinari  di  cava  e  di  trasporto  e  con  la  documentazione  fotografica.  Il  passato  e  il  futuro  di
               Favignana si coniugano così con la sua principale pietra.





               7. Bibliografia
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