Page 21 - Gerardini2012
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7.3.3 litofacies f
Dolomie poco stratificate di colore grigio e grigio
scuro con pochi letti stromatolitici e cavità diage-
netiche dovute alla dolomitizzazione. Si nota una
fratturazione locale della litofacies F e la presenza
di PSC (pression solution clivage), paralleli agli
strati. Questi ultimi possono essere interpretati come
il risultato del carico verticale durante la sedimen-
tazione del carbonato e la diagenesi (Fig. 16). Non
sono visibili i limiti stratigrafici inferiore e supe-
riore. Lo spessore massimo osservabile è 250 m.

7.3.4 litofacies g
Dolomie microcristalline grigio scure e nere, bi-
tuminose e con stromatoliti. Non sono visibili i
limiti stratigrafici inferiore e superiore. Lo spes-
sore massimo osservabile è circa 200 - 250 m.

Come già accennato, le litofacies D, E, F, G, costi-
tuiscono un record stratigrafico di una piattaforma
carbonatica ma con minime differenze ambientali.
Le litofacies D, E, F, G, possono essere correlate
alla Fm. Sciacca [SIA] (Triassico Sup.) e alle Do-
lomie Enterolitiche e Marne Bituminose [DEM]
(Trassico Sup. - Liassico Inf.) del progetto C.A.R.G.,
in cui vengono rappresentate come due successioni
carbonatiche giustapposte lateralmente. Tutte queste
litofacies mostrano dei letti stromatolitici ondulati
o planari che stanno ad indicare un ambiente di pi-
ana tidale e la presenza di materia organica testi-
monia condizioni anossiche, legate ad una scarsa
circolazione di acqua. La fauna fossile è tipica di
un ambiente peritidale di una piattaforma non bor-
data (Fig. 18), in quanto non vi è alcuna evidenza
di barriera corallina in tutta l’isola di Marettimo.
Burchette & Wright (1992) rilevano diversi comp-
lessi di rampa, forse collegati all’estinzione del Tri-
assico. Alaimo & Neri (1971) hanno svolto analisi
geochimiche sulle dolomie della successione carbo-
natica di Punta Bassano e Punta Campana (Isola di
Marettimo (TP), Sicilia) che evidenziano caratter-
istiche interpretabili come sin-genetiche e anche
diagenetiche. Le facies sedimentarie, il tasso di Ca
- Mg e la totale assenza di fossili, indicano un am-
biente a salinità elevata con input terrigeni scarsi,
in un bacino intracontinentale (facies eusinica).
Facies simili sono state rilevate nell’area di stu-
dio, ma la presenza frequente delle “moldic cavi-
ties” attesta un’origine secondaria delle dolomie.
Solo un possibile contatto stratigrafico è presente
tra le n.4 litofacies. In particolare, tra le litofacies
D ed E, è presente un passaggio continuo e con-
cordante tra la litozona D1 e i calcari dolomitiz-
zati grigi con stromatoliti affioranti a Punta Troia.

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