Page 10 - Malatesta quaternaria
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Lungo la costa "'ttentrion:Ue ddl'isola, dal paese :Ula Punta S. Nicola, sugli
strati calabri.anì erosi si ~rvano qua e là placcheu~ di una puddinga caJcare.a
a ciottoli minuti, contenente t:Uvolta .Molluschi di specie del tutto :wenti ne.Ua
fonnuione cala.brian•. Blocchi di una roccia limilc .ono .....,i frequenti nei muri
a secco _che fianchcwano le IU':lde ,..,..,., l• Punta S. Nicola. Lembi di qu<sta steosa
puddinga si O!~n·a.no ancht in posto, sul Calabriano, nei tagli della strada attorno
alla Casa di Redtllione.
In alcuni <~mpiccUi tra il paeoe e la Contrada S. Nicola è diffusa u11a C$ÌgtU
copenura di rttriccio I"OS$as tro mis.to a ptet1'aD'te, cttt2mt nte ripon.lCO. ne-l quale
sj tro\'a no ~parsi guscl di :\rll>lluschi e cocci dl terragiia modt""ma. T r:t j ~·loUwchi
ho notato tra l'altro Strombus hbonius, M itra fusca e Patd/a ferruginea. E ~
probabile pertanto che iJ t~rreno in questione rappresenti il residuo rim:1neggìato
di una antica più vasta copertura tirreniana su qu..ta parte dell'isola (').
Ttrreni poJt·tirreniuni.
li profilo dei ttrreru che •uccedono superiormente alla spi• sgia f<>S!ile di
q uota + 5 si roantiene abl>astanu cootante in tutti gli affioramenti. Una delle
sezioni più tipiche ~ quella osservabile nella fare.ia souo Moschitta (6g. 4-A).
Lo spiaggia f<>S!ile è qui rappnesental:l da una puddinga a piccoli dementi potente
fino a due metri ; aUa base pogsi;mo sul Meoozoico eionoli e grandi na.ssi di C31-
care arrOtondati e perforati. Al d i sopca si hanno ,.bbioni o.rros<:>ti con faun:1 di
~iollu.schi terrestri. Vi 5ono st.\te riconosciute le segue-nti specie:
H e/ix asfJ<rsa L. H•lia/14 rufo14bris Ben.
&batÙa v<Tmieulata MiiU. Rumina du<XIola L.
Helix platyehela Mtn. var. ro,-aliu Ben.
Mastus /Npo Brugh.
( 1) Cade qu.i a proposito ric.biAm&n: te indic-.do.ni di G. G. Cc:m.mdluo c: di M. ~d·
tuo circa l'auasione dd Tim-oia.oo ~ FaviJ:nan.a e la pn-ttAU. di ~r&• (.Su iti.) u•ilis.
11 fauo che il t«<ndo A indichi La PS.attà come 1IOf\l. rico di faWl& rirrnùana, ~bbe
spiesani ammett~ndo che dal 19t.S ad oggi siano andati distNtti dri ~til('itnenti.
Qu_anto all' Ate• debbo dire che, ptf quuua attc.ntione sia atata post:l ndlc raeeolce,
non. ho potuto ronleTIIW"tM:: H ritroYt.a:~cn_to. Nel M:utro di Pa.knno (1st. Ct:Ol Univ.) ~
cotutrva~ I'Nt:mpl:ane: atucli:a.tO da O. G. Gc:aundb.ro co.a un ca.nt.:llifto di pugno dtUo
ltt'SAo A. in C\.ll è serino thc !"esemplare fu: docato cb pc.noa• rnidute in FaVÌJ1WU., cbe
l"a\'tv& raccolto appunto in q ucU'iaola. O'altn. J>&IU M. Gmunetb.ro n~l suo lavoro paria di
< un nemplare dl A"" s~Jtili$ • di tul c ha. conna~to la -prc.scnn • h :t circa •'tntO rpecie
c raccolte lutl,JO la COtta meridionale ddrisola, ne:Ua rc.gione La Pi~ • · In noti aggitaoge
;:be r Art• c ua. (il n a.ta deter.ninata da G. C. Ccmmc-lb.ro ntl Qu..aunario di Fa..\ign&n.a. •·
~on toi ttmbn. chiaro te si tratti Kmpn dcno slcsao C'Srnlpbrc o di due divc:·rù. NcUa
eollttinoe dd Cmcnk Lomi ad. Agri&-cn.to bo avuto occatioDe di esaminare \13 esemplare
dt quttta apc:cie, n.cc:olto nella xona dci TcmpJJ, evidentemente portato da navl,gan.t.i greci
o romani. dalle ccnte occidca.t:ali den·Atnca, ove: la sptcie ~ moho comuoe. L'csnnplare del
M~ di Palermo, 1nc:hc p« il suo »petto piu'co•W rr(sco, potnbbc: t"Uen ddla s.teul
origine.
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