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2.5 Le esperienze di valorizzazione delle cave recenti                                                                                                          CAPITOLO 2

La reinterpretazione dei paesaggi di cava si esplica attraverso due principali livelli di azione: un
primo livello che agisce alla scala territoriale effettuando sul sito estrattivo delle previsioni di
carattere paesaggistico e urbanistico coerenti rispetto al contesto di riferimento; un secondo
livello che agisce sul sito puntuale in termini di progetto del paesaggio occupandosi delle
modalità di attuazione delle nuove forme d’uso del territorio. Per trovare delle vie percorribili
sono state analizzate le esperienze precedenti che hanno coinvolto operatori del settore e
amministrazioni preposte al governo del territorio; tale analisi ha mostrato la difficoltà di lavorare
a livello territoriale da relazionare, in primo luogo, ai tempi lunghi di elaborazione e
approvazione degli strumenti di pianificazione e, in secondo luogo, alla scarsa flessibilità degli
stessi e del sistema pianificatorio vigente.
Il caso della Regione Sardegna dimostra che i tempi di redazione e approvazione degli
strumenti di pianificazione territoriale ai vari livelli risultano inadeguati rispetto alle attuali
dinamiche economiche e di trasformazione territoriale. La Regione Sardegna ha approvato il
PPR (2006) e ha avviato la redazione del Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE, 2007)
in conformità alle disposizioni contenute nello strumento di pianificazione paesaggistica
regionale. Gli strumenti urbanistici comunali e provinciali, redatti in funzione del quadro
pianificatorio previgente, risultano in fase di adeguamento alle disposizioni del PPR e alla idea
di paesaggio che tale strumento, in linea con la “Convenzione europea del paesaggio” e con il
“Codice Urbani”, promuove. Le innovazioni in materia hanno imposto ai processi in itinere un
momento di riflessione e di confronto con i rinnovati scenari pianificatori; tuttavia gli strumenti
urbanistici comunali e provinciali adeguati al PPR risultano un numero ridotto e lo stesso PRAE
non ha avviato l’iter di approvazione.

2.5.1 La riqualificazione d’uso dei siti estrattivi dismessi

Il primo livello di analisi è quello rivolto alla definizione di proposte alla scala territoriale,
finalizzate ad inserire i processi di recupero dei siti interessati da pregresse attività di cava
nell’ambito di riflessioni più ampie rispetto al singolo progetto.
In questa direzione è orientata la ricerca (Cencetti et al., 2006; Cencetti et al., 2007) condotta
nell’ambito della convenzione “Ricognizione cave dismesse nella Regione Umbria finalizzata
alla verifica dello stato dei luoghi e dei prevedibili interventi di cava”, stipulata tra la Regione
Umbria e il Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università di Perugia.
Nell’ambito della ricerca è stato stabilito un metodo per la classificazione delle cave dismesse al
fine di individuare, tra queste, quelle che necessitano di interventi di riqualificazione ritenuti
prioritari e quelle potenzialmente utili ai fini di una riattivazione dell’estrazione. Lo studio,
nell’ambito della pianificazione delle attività estrattive, è orientato ad individuare in primo luogo i

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