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GNGTS – Atti del 17° Convegno Nazionale – 12.04
R. Rigano (1), B. Antichi (2), L. Arena (1), R. Azzaro (2) e M.S. Barbano (1)
(1) Dipartimento di Scienze Geologiche, Università, corso Italia 55, 95127 Catania
(2) GNDT c/o Istituto Internazionale di Vulcanologia – CNR, piazza Roma 2, 95123 Catania
SISMICITÀ E ZONAZIONE SISMOGENETICA IN SICILIA OCCIDENTALE
Riassunto. La sismicità della Sicilia occidentale e i dati di tettonica recente sono stati analizzati per affinare la zonazione
sismogenetica di quest’area. L’analisi ha permesso di individuare, all’interno della zonazione adottata dal GNDT, “subzone” o
aree caratterizzate da un differente comportamento sismotettonico. Nella zona sismogenetica 76 i terremoti sono localizzati
principalmente tra Palermo e Termini Imerese (ZS 76a Area Tirrenica). Per alcuni di questi, che interessano esclusivamente le
località della costa, si ipotizzano sorgenti nel Tirreno. Tale sismicità potrebbe essere associata sia alle faglie trascorrenti del
Sistema SudTirrenico che alle strutture distensive responsabili del sollevamento della catena costiera. La zona sismogenetica
77 include aree con stili sismici differenti. La sismicità del settore più a nord (ZS 77a – Area di Corleone) si manifesta con
sequenze sismiche di bassa energia. I pochi eventi conosciuti hanno aree di avvertibilità limitate che indicano strutture
sismogenetiche superficiali. Più a sud (ZS 77b – Area del Belice) sono localizzati gli eventi sismici del 1968, che possono
essere associati sia con il proseguimento in terra della zona di trascorrenza presente nel Canale di Sicilia che a rotture lungo una
rampa di thrust cieco al di sotto della sinclinale del Belice. I meccanismi focali proposti da vari autori mostrano soluzioni variabili
da trascorrenti pure a transpressive a inverse pure, non permettendo di individuare specifiche strutture sismogenetiche. Lungo la
costa meridionale, la sismicità si manifesta con sequenze sismiche di bassa energia ma di lunga durata che interessano quasi
esclusivamente Sciacca (ZS 77c – Area di Sciacca), talvolta in concomitanza con l’attività vulcanica del Canale di Sicilia. Le
caratteristiche degli eventi del settorecostiero EgadiTrapaniMazara, precedentemente ricadenti in zona di background (ZS 91),
hanno permesso di identificare una nuova zona sorgente (ZS 77d) associabile all’attività del Thrust delle Egadi o delle faglie che
lo dislocano.
SEISMICITY AND SEISMOGENIC ZONING IN WESTERN SICILY
Abstract. Seismological and structural data have been investigated to improve the adopted seismogenic zoning. In western
Sicily the GNDT seismogenic model defines two wide source zones (SZ 76 and 77). The analysis has allowed to individuate
‘subzones’ or areas characterised by different seismotectonic behaviour. The SZ 76 seems to be active only in its eastern
sector. The earthquakes, which mainly affect the Palermo area (ZS 76a Tyrrhenian Area), are scantly defined; they seem to be
located offshore and may be associated with the NWSE dextral faults of the SouthTyrrhenian System. Other seismogenic
structures may also be the EW directed normal faults responsible for the uplift of the Maghrebian Chain. The SZ 77 includes
areas with different seismic features. In the northern sector (ZS 77a Corleone area) low magnitude earthquakes usually show
narrow felt areas indicating shallow sources. The 1968 earthquakes are located southwards (ZS 77b Belice area); although
these events are the strongest ones known in western Sicily, seismological and geological data do not allow to recognise
specific seismogenic structures. Different models suggest the activation of the extension of the strikeslip zone as far as the
Belice area or the activation of a blind thrust ramp below the Belice synclinal. Further south along the coast, the seismicity is
characterised by low magnitude seismic sequences lasting months and affecting Sciacca (SZ 77c Sciacca area). The swarm
like features suggest relationships with the volcanic activity in the Sicilian Channel, where active submerged edifices are aligned
along the NS strikeslip fault zone. The analysis of the events located in the coastal sector embracing MazaraTrapaniEgadi
Islands, previously ascribed to the 91 background zone, suggests considering this area as a new seismogenic zone (ZS 77d).
The earthquakes could be associated with the Egadi Thrust Belt or with the secondary structures offsetting it.
INTRODUZIONE
L’individuazione e la caratterizzazione di strutture sismogenetiche in Sicilia occidentale costituisce un
problema aperto sia per la complessità geologicostrutturale di tale settore dell’isola, sia per il basso
numero di eventi di elevata magnitudo localizzati in terra. Il modello sismogenetico del GNDT, versione
4.1 (Scandone et al., 1992), individua in quest’area due zone sismogenetiche: la ZS 76, che costituisce
una zona di taglio delimitante la Catena Maghrebide siciliana, con meccanismi di rottura attesi a
prevalente trascorrenza destra; la ZS 77, che rappresenta una zona di rottura all’interno dell’area di
avampaese, associata a meccanismi di tipo distensivo e trascorrente.
Allo scopo di dettagliare la zonazione esistente e di formulare ipotesi sulle possibili strutture
sismogenetiche attive nell’area, è stata analizzata la sismicità della Sicilia occidentale, con particolare
riferimento ai terremoti di energia mediobassa (4.2 M 5.0), e le evidenze più significative di tettonica
attiva. L’analisi ha riguardato prevalentemente dati di sismicità storica dal momento che si ha una scarsa
disponibilità di dati strumentali. Attraverso l’analisi delle fonti coeve e dei quotidiani locali è stato possibile
ricostruire carte di intensità e calcolare, a partire da queste, i parametri di sorgente degli eventi principali.
I parametri macrosismici sono stati confrontati, quando possibile, con quelli strumentali disponibili. Ad
eccezione della sequenza del Belice del 1968, che è stata studiata exnovo, per gli altri eventi maggiori