Page 196 - D-Girolamo_Matranga
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32            PARTE SECONDA .

                                    Cilicia,edi Arabia le Primauere, e l'Età,traportò in va
                                    mucchio le aie di Pancaia, e di Saba ; gli roueſciò nel
                                    mezzo le gemme, e gli ſplendori d'India;e per isfama.
                                    re alquanto il dolore,ne fece di tutto all'affamato Volca.
                                    no vn Boccone :

                                           Tertius aſsurgens Arabum Strue tollitur ordos
                                    -2 .   Eoas complexus opes ; incanaq;glebis
                  Stat.1:6.Theb.
                                          Thura,cwab antiquo durantia Cynnama Belo
                                          Summa crepant Auro .
                                    Così le vampe dello interno affetto ſignificarono eglino;
                                    e poteuano dire :
                 Sen.in Tro )
                                           Meusignis iſte.eft,facibus ardetismeis :
                                    Vénero pofcia in vſo i lumi di Cera,e co i fali del mele,
                 Sen.de Tranquil.
                                    apiù chiaro, e dureuole luſtro,paleſarono i ramarichi. A
                 Vicæ l.1.c.11.
                                    differente ſenſo gli vſarono altresì i Fedeli:e fù a far ma
                                    nifeſticon le candele; iraggi del merito de Morti. Adi.
                                    uerſo la Chieſa sù gli Altari le acceſe: à deſtar la Divina
                                    Pietà  ز;acciochevolgeſse alle Anime pentite benigni gli
                                   occhi;e sbombrate dclagrimati misfatti i tenebroſiauan.
                                   zi,all'immortalità della Lucefempiterna le intracciaſse.
                                       Ne'funerali di FILIPPO , il diuoto Vaſsallaggio, e la
                                   Pietà Chriſtiana diSicilia , vennero a conteſe . Arſero i

                                   fagriAltari, arſe il Tempio, & ilMauſoleo.Si doueuaal
                                   benigniſſimo Re, cheportò mai ſempre nelcuore , e in
                                   bocca della Clemenzale dolcezze,cheifrutti degli Api
                                   in grancopia fi disfaceſsero in lagrime; e che lafragran.
                                   zadel di lui glorioſo nome con odoriferi Incenſi G pro
                                   fumaſse. Torcette di Cera Vergine, nella quale il pallor
                                   funcſto delcorpo,e la purezzadell'animo ſi addita,giuſta
                                   il rito Eccleſiaſtico,auãti le fagre Imagini,ſi liquefecero .

                                      Tutto il Tempio parimente luttofo,epompoſo , ve
                                   ſtito a nero,e di pitture abbellito,li ſeminòdi lumi. Por
                                   taronſi in quella notte,non già le fiaccole dell'errante Si
                                   ciliana Proſerpina, ma delleStelle i ricami.Fù pianto, fù
                                   acclamato FILIPPO . Da medefini lumi del fedeliffi.
                                  mo Regno ſi fece. paleſe della.Morte il nero , e dell In
                                  uitto Defunto la Grandezza . Sù le volute della Cornice
                                                                                            in








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