Page 332 - D-Girolamo_Matranga
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.PARTE               TER Z A.
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                      mi          forti rami , leantenne e le funisco le denſefrondi le ve .
                        gaal: 1.0
                                  le, a guiſa di valta nauc,tremendain viſta , alle armato
                Plin: 1:16.5.12
                                  Romane granterrore metteſse .Littora obtinent Quercus
                                 fuffo& Audibus, vastas complexa radicum infulasſecums
                                 auferunr, atq; ita librarenauigant ingentium ramorum ar
                             .2.5 mamentis;fepeterritis claffibusnostris, cum velut industria

                                 Auctibus agerentur inprerasftantiam noctu inopefqiremedij
                                 illa,prælium nauale aduerfus arbores inirent .
                Menander;                  2: AVLSA METVENDA MAGIS
                Boer:Metro 4.1.1.
                                  Viuace forniglianza della MaeſtàSpagnuola . Quando
                                  doppo validiffimi abbattiméti,pensò ÞInuidia,che (radi.
                                  cata,doueſse tanto to darcrollo,eſpolpatºoſsame,ſpoſto
                                  reftate alle accette ed alle ſcuri , Appo's Watúra Fâsaimn'p
                                  guneusesCum lapſa Quercus lignaquiuis colligit, allhora più
                                  verde vigorofa armata e terribile ftetce,ſopra l'onde de

                                  diſaftri,glorioſamente a galla .
                                               Non illam rabies,minane Ponti,

                                          *** Verfam funditùs,excitantis æftum .
                                               Mouit,
                                               B EL GIO .


                                       lù di ciaſchedun'altra Regione piagato nella morte
                                    P  del fuo Re Duca • Côte,più fi dolſe.Belgiopropria

                                  dote degli Auſtriaci di Spagna,e di ragione antica a loro
                                  attenéte,egli è paefe tantobello,quáto ambito. Così fer
                                  lice che ſisfacendarono,a felicitarlo intente la Natura e
                                  l'Arte. Fertile, e faluteuole; aperto e forte; vago e belli
                                  coſo; adorno di pomerij, armato di rocche; ricamato di
                                  verdure,ombreggiato diſelue ; liſtato di fiumi, munito
                                  da mari; minacciato da tempeftc,aiſicurato da porti. La
                                  canutezza del verno,le delitie di primauera gli coua ; e
                                  ſotto le gelate coltre,colorite ghirlande gli teſse.Feroce

                                  e velenoſo animale nó gli viuerebbe in ſeno,ſe le ſelue
                                  ſole d'Ollandia non nudriſsero l'Adre. Poco danno gli
                                  recherebbe Aquilone , fe la ſtraniera cupidigia, non gli
                                  véteggiaſse addentro.Tuonare il ciclo di rado vi ſi séte:
                                  quanto quieto ſarebbe, ſe di continuo non vi rimbom
                                                                                       baſse
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