Page 346 - D-Girolamo_Matranga
P. 346

130         PAR TE              TER ZA.

                                IL REGNO                       DI NAPOLI




                                    Talia Orientale,nell'occaſo del ſuo Re cramontò ad
                                     yn tratto . Il ſuo benigno Čielo inrigidiili: dagli
                                Ialica
                                eltremi climi in preſtanza hebbe l'inclemenza,conche la
                                piacquolezza,ne'ſuoi paralleli comprefa, Itemperaſse :
                                 veggendo ſparuto, e dentro tenebroſo auello l'Aultria

                                coSole affondato,all'oppoſto delſuo Leone,per abbon,
                                 dare di lagrimeaLoctopole ,Il Tirreno l' Adriatico e
                                 +Ionio con ynpiantonefuoj lidi vrlarono a Trųento,
               Seneca in Herc.Fur. Sibari,Voltorno,Liri,Crati,edAufido,da lagrimoſinem
                                 bi di tutto il Regno oltramodo acyreſeiuti,diedero liber
                                 tà al dolore , ed allagate le campagne:,nelle annarezze
                                 del mare confuſero le proprie.Ondeggiò        Milena. Il ne
                                 ro Auernoinondò,e le delitioferiujere,orlate dalle Gra,
                                 tie,ſagre al riſo,ed alpiacere,di lugubri aſſiſe e difune

                                  Itemaninconie ſi ricoprirono.Con le ſparſe ceneri,ed in
                                 pallide diuiſe,i funeralidellöckinto Monarchal'Enotri

                                 di celebrarono. Vefuuio,Besbio da Filoſtrato appellato,
                                 che'l ribaldo Alcioneo fulminato dal Cielo,co'ſuoifuo
               In Vinitore
                                 chi tormenta, nelle proprie viſcere foffrì, manigoldo di
                                 ſe ſteſso ,nuoui affannie per le cage bocche tuonare fece

                                 i ſuoi lamenti,
                                    Sopra tutti pianſe la ſuéturata Napoli del Regno Ca
                                 po. Napoli,la quale molto antica hauendo l'Origine,per
                                 le rinouate bellezze che nel ſuo ſenocotinuamente gera
                                 mogliano,nuoua Città ſi chiamajaſomiglianza della Fe.

                                 nice ad vn tempo vecchia e giouinetta. Ella cutto il mo.
                                 do sfiorò , per vetire i ſuoi prati ; tutte leDeità dentro
                                 le ſue mura imprigionò ; Marte accordò con Pallade,
                                  Giunone con Nettuno , Veſta con Volcano , Mercurio
                                  con Saturno.Ella di Capoa competitrice di Roma ,le vi
                                  cine grandezze abbaſsò, per inalzar le ſue ; a forza delle
                                  amenità traſse dal Campidoglio i Ceſari ; il fiume della
                                                                                و
                                  Romana eloquéza ſpeſse volte sforzò, che abbandonaſ
                                  ſe il Tęuere; ed il Cigno della poeſia Latina a morire
                                                                                      preſso
   341   342   343   344   345   346   347   348   349   350   351