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130 PAR TE TER ZA.
IL REGNO DI NAPOLI
Talia Orientale,nell'occaſo del ſuo Re cramontò ad
yn tratto . Il ſuo benigno Čielo inrigidiili: dagli
Ialica
eltremi climi in preſtanza hebbe l'inclemenza,conche la
piacquolezza,ne'ſuoi paralleli comprefa, Itemperaſse :
veggendo ſparuto, e dentro tenebroſo auello l'Aultria
coSole affondato,all'oppoſto delſuo Leone,per abbon,
dare di lagrimeaLoctopole ,Il Tirreno l' Adriatico e
+Ionio con ynpiantonefuoj lidi vrlarono a Trųento,
Seneca in Herc.Fur. Sibari,Voltorno,Liri,Crati,edAufido,da lagrimoſinem
bi di tutto il Regno oltramodo acyreſeiuti,diedero liber
tà al dolore , ed allagate le campagne:,nelle annarezze
del mare confuſero le proprie.Ondeggiò Milena. Il ne
ro Auernoinondò,e le delitioferiujere,orlate dalle Gra,
tie,ſagre al riſo,ed alpiacere,di lugubri aſſiſe e difune
Itemaninconie ſi ricoprirono.Con le ſparſe ceneri,ed in
pallide diuiſe,i funeralidellöckinto Monarchal'Enotri
di celebrarono. Vefuuio,Besbio da Filoſtrato appellato,
che'l ribaldo Alcioneo fulminato dal Cielo,co'ſuoifuo
In Vinitore
chi tormenta, nelle proprie viſcere foffrì, manigoldo di
ſe ſteſso ,nuoui affannie per le cage bocche tuonare fece
i ſuoi lamenti,
Sopra tutti pianſe la ſuéturata Napoli del Regno Ca
po. Napoli,la quale molto antica hauendo l'Origine,per
le rinouate bellezze che nel ſuo ſenocotinuamente gera
mogliano,nuoua Città ſi chiamajaſomiglianza della Fe.
nice ad vn tempo vecchia e giouinetta. Ella cutto il mo.
do sfiorò , per vetire i ſuoi prati ; tutte leDeità dentro
le ſue mura imprigionò ; Marte accordò con Pallade,
Giunone con Nettuno , Veſta con Volcano , Mercurio
con Saturno.Ella di Capoa competitrice di Roma ,le vi
cine grandezze abbaſsò, per inalzar le ſue ; a forza delle
amenità traſse dal Campidoglio i Ceſari ; il fiume della
و
Romana eloquéza ſpeſse volte sforzò, che abbandonaſ
ſe il Tęuere; ed il Cigno della poeſia Latina a morire
preſso