Page 586 - D-Girolamo_Matranga
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PATRIT E            TER ZA.
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                                Regno : é dello Sccttro non ſolamente, ma de i titoli di
              Ziliolus , in Hin:
                                Principe Eboracenſe,e di VVallia ſpogliato ignudo, pre
              Reu.Angl.
                               cipitato dal Solio , sbandeggiato dalla Patria , nel Padre
                                decollato,troncategli della Signoriale ſperanze ,priuo deo
                                Fuochi,e delle Acque della pietoſa Hoſpitalità , ramingo
                                ne giſse. In fine, forza hebbe la ſeditioſa heretica rabbia
                                di mettere foſsopra gliordini, di(parnicciaré confufa
                                méte i gradi,di ſporeſtarei Monarchi,di fabbricara taléto

                                dichiche foſse, nuoue leggi, nuouiriti, e nuoui Numi .
                                       Telluremque nihil,mulato Sole, rimentem
                                       Igne vagoluftrare iuuat: fibi Numine ab omni
              Luc. l. 3. de Bele
              Phars.                   Cedetur; iuriquefuo natura reliquit ,
                                      Quis Deus eſse velit.
                                 Queſte particolarità  hòvoluto accénare,acciochetu ſappi
                                gli attacchi di parécela degli Auſtriaci co' Monarchi Bri
                                tanni,& habbinotitia delumidella Religione Catholica,
                                 da i Re Catholici di continuo loro comunicati          , e per
                                 vltimo gli effettidella liberale pietà del Monarcha Filip
                                po Quarto, il quale al proſcritto,abbãdonato, & infidiato
                                 Carlo Secondo ad onta della barbara crudeltà,e della in.
                                domita Tirannide dello ſparlato Parlamento, ne' funerali
                                della morta Autorità , viua la Maeſtà del Nome man

                                tenne; ne' luoghi dellöcfilio gleinalzò la Reggia , co'riga.
                                gni di argento gli rauuiuò leRoſe , & a riporre il freno,
                                allalibertà inferocita , le Aquile armate in ſoccorſo gli
                                dicde. Nella Targa vifeci ſcriuere:
                                   : ILLVXIT BREVI SPES, DIV LUXIT TIMOR.
                                 Ad Odoardoqueſta Iſcrittione ſi dedicò ;

                                           Oſeti Anglaci Flagrantiaperennet,& Fragrantia:
                                     R      Glacie liliata caneat Albion, « purpuraſcat Roſa.

                                                     Ardeat algens Bruma ,
                                            Et Eduardi Nomine inodoret niues .
                                     Is Eduardi Filius,PHILIPPI Pulcri Nepos pulcrior ,

                                    Venuftatem virtute venerabilemfecit,ne langueſceret     .
                                 Britanniam Paterno iure accepit, Galliam maternopoftulauit.
                                 Salice Legis Præfidio ſetueturFrãcus,etSceptrüfcripto munit;
                                                   Saliaribus Armis Anglus.
                                                                                       Patro
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