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ORATIO N E

                                   ponunt Fortunæ menfam : mentre egli, col nonmai'intra
                                   laſciato comunicarſi publicamente “ clle Feſte folenni,
                             ih
                                   chiudeua tutte le ſue fortune nelgiro di vn Oftia,vnica
                                   Mammella de Ré Cattolici. Harei voluto vn Mondo

                                   ſpettatore in Madrid,in quel giorno del Corpus Domi
                                   ni, quando nella pompoffimaproceſſione,rottaſi lº aria
                                   in pioggie furiofiffime,FILIPPO ,comeche conſigliato
                                   dal Patriarca dell' Indie a ritirarſi al quanto , finche sfo
                                    gaſse la piena;Coſtante nella Pietà,volle a piè,colla teſta
                                   ignuda,non perdere latraccia di vn Dio nuuoloſo fra
                                   gli Accidenti ; e più che mai Sereniſſimo,meritoſfi vn
                                   Maggioraſcato ſopra i ſuoi Maggiori, col non coprirſi
                                   alla preſenza diyn Pane, addimandato dall' cnfaſi di
                                   Agoſtino , Panis Grandium : accompagnando nel buio
                                   de TurbiniilViatico de:Beati.Non imbianchiſce l'Alba
                                   Margaritepiùfine delle gocciole grondategli dalla fron
                    Rhò Eſamer. te;eſe Canuto Rè di Dania bagnato dal fotto de: Ma
                    orat. 19.
                                   roſi,deriſe il Titolo preſentatogli dall'Adulacione di Si
                                   gnor dell'Oceano: FILIPPO col manto immollato,im
                    In c:23.Luc. porpoſli ne'corteggi di vn Sangue,Qui( parla Criſoſto
                                   mo) operaturin nobis Regiam Imaginem . Non mi venite
                                   all'incontro Eliogabali , per ſentieri ſparſi a limitature
                                   d'oro , laſciando in ogni veſtigio le moſtre di vn latro
                                   cinio. Fate ala, ò Ceſari paſsaggiori in ſtradoni infiorati
                                   di roſe con erubeſcenza del Faſto; che le pedate del no
                                   ftro Principe , premendo il fango, viſtamparono orme
                                   di eterna luce.Rauuedeteui all'illuſtriſſiinetenebredi tal
                                   giorno, Voi nottole dell'Ercſia, che nel Cielo d'Auſtria
                                   le male creanze degli Elementi radoppiano la veneratio.
                                   ne all'Eucariſtica sfera; l'Aquile fan romper le nuvole,
                                  e le ſormontano fiſse al Sol dell'Empireo; i diluuij por
                                  tano a galla l'Arca de Propitiatorij Vangelici . O bella
                                  pioggia ! di te certo ſommarono la valuta i computi
                                  di Giob nel libro maggiore della Diuinità ; menfurabiles

                                  habet pluuiæ guttas: di cui ogni ſpruzzolo rappreſe vn
                    Iob.c.363
                                  Diamante difede ; ogni ombra ftelleggiò vere Lattee
                                  agli Eroi delle Corone Spagnuole · Credafi ora a chi
                                                                                     ſcriſse,
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