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Introduzione






                             Prima di dettare i punti salienti inerenti la ricerca svolta che ha

                      come titolo «Abitati rupestri e città fortificate nella Sicilia occidentale

                      dai Bizantini ai Normanni» nel corso del dottorato di Ricerca in Storia

                      ciclo  ventiseiesimo  indetto  dall’  Università  di  Bologna,  mi  sembra

                      doveroso  ringraziare  l’egregio  prof.  Antonio  Carile  ed  il  professore

                      Giorgio Vespignani, a cui voglio esprimere la mia più profonda stima

                      non soltanto per il ruolo svolto da entrambi nella presente ricerca, ma

                      soprattutto  per  tutti  quegli  anni  in  cui  assieme  ad  altri  professionisti,

                      quali la dottoressa Alba Maria Orselli, hanno educato ed avvicinato con

                      viva  passione  per  il  proprio  lavoro,  molti  allievi  alle  scienze  storico-

                      archeologiche,  dapprima  presso  la  sede  di  Archeologia  Navale  di

                      Trapani dell’Università di Bologna, ed in seguito, presso la Facoltà di

                      Conservazione  dei  Beni  Culturali,  sede  di  Ravenna,  Università  di

                      Bologna. Da questo punto di vista, questa ricerca, così come anche la

                      mia formazione, è in parte figlia indiretta di un preciso e lungo percorso

                      iniziato più di dieci anni or sono. Il territorio della provincia di Trapani

                      in  questi  anni  è  stato  da  me  preso  in  seria  considerazione  per  poter

                      ricavare  nuovi  dati  inediti  che  potessero  far  luce,  in  alcuni  casi,  a

                      tematiche poco chiare ed inerenti soprattutto la storia dell’insediamento

                      per un periodo compreso fra Tardo-antico ed Alto medioevo. Dapprima

                      come  studente,  ed  in  seguito  da  archeologo,  seppur  mi  accorga  di

                      quanto  può  valere  per  l’attuale  norma  vigente  in  Italia  tale  titolo, ho

                      potuto svolgere varie ricognizioni archeologiche, talvolta culminate in

                      vere e proprie campagne di scavo  che mi hanno consentito non solo di

                      poter esaminare in prima persona la cultura materiale di alcuni contesti



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