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delle specie, ad entità ubiquiste, con geonemia paleartica o euromediter-
ranea, di scarso significato biogeografico, anche se il materiale esaminato
ha permesso di identificare alcune specie di un certo interesse tra gli
Stafilinidi che potremmo definire genericamente umicoli.
La graduale sparizione di taluni biotopi, la difficoltà di ripopola-
mento invasivo e l'instabilità biotica insulare, se da un lato possono
essere la causa di una faunula scarsa e banale, potrebbero anche favorire,
con l'isolamento, il concentramento insulare di specie smistate sul conti-
nente in superfici più ampie e talora portare a endemismi, a differen-
ziazioni sottospecifiche modeste, probabilmente d'origine recente, o a
neoendemiti differenziatisi recentemente da specie ancora esistenti sul
continente, o infine a paleoendemiti insulari, elementi forse preesistenti
al distacco delle isole che più spesso ancora potrebbero risultare l'estrema
punta territoriale di un ripiegamento già in atto. Fenomeni questi, affatto
banali, complicati senza dubbio da riconnessioni territoriali recenti di
difficile ricostruzione e quindi degni del massimo interesse.
ELENCO DELLE SPECIE
Sottofamiglia Micropeplinae
Genere Micropeplus Latreille, 1809
Micropeplus staphylinoides (Marsh., 1802).
Bibliografia per le isole circumsiciliane. - Nessuna.
Materiale esaminato. - l ex. Marettimo (Isole Egadi), G. Osella !
25.X.l967 (Museo di Verona); l ex. Vulcano (Isole Eolie), ? 23.III.l967
(Ist. Biol. Anim. Catania).
Note. - Questa specie saprofilo-lemmobia è la più comune del
genere e viene citata di tutt'Italia, Corsica, Sardegna, Sicilia, I. d'Elba
ed I. del Giglio (l).
E' un'entità euromediterranea.
(l) La geonemia delle specie relativa all'Italia è desunta, senza che ciò ne
comporti l'accettazione incondizionata, dal « Catalogo sistematico-topografico-alfabe-
tico delle specie accertate in Italia », Fauna Coleopterorum, l parte, Milano (1966)
di M. Barajon, catalogo che riassume i dati degli autori precedenti. Nelle « note»
non si fornisce il numero delle pagine, in quanto non numerate. Nel catalogo di
Barajon le forme sono infatti semplicemente precedute da un numero progressivo.