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studi più accurati potrebbero però rivelare la presenza, in detto terri-
torio, di più di una sottospecie.

      Geonemia insulare circttmsiciliana. - Eolie: Lipari [ GrGLIOLI, 1880;
BouLENGER, 1898, p. 234 « On the island of Lipari, Mr. Norman Douglas
found tadpoles abundant in the rivelets of warm minerai water which
run down to the sea in the western part of the island... »; MERTENS,
1955, p. 27; ToRTONESE, 1942; BRUNO, 1970 (Piano Conte, Canneto)],
Salina [BRUNO, 1970 (Leni, Malfa)], Vulcano [BRUNO, 1970; p. 208
« ...Vulcano (Porto Levante)... » e p. 209 « ...a Vulcano è stato importato

da almeno tre anni (4 ) (con acclimatazione?) »l Ustica [BRUNO, 1970

(M. Guardia dei Turchi, Capo Falconiera, Casali di Mezzo, Punta del-
l'Arpa)]. Egadi (5 ): Favignana [BRUNO, 1970 (Monte S. Caterina e sue
falde quasi sino al mare)], Marettimo [BRUNO, 1970 (M. Falcone e pen-
dici SE). Isola Grande (5 ) (BRUNO, 1970). Pelagie (6 ): Lampedusa (Gr-
GLiaLI, 1884 (1); TRABUCCO, 1890; SOMMIER, 1906, p. 46; LANZA e
BRUZZONE, 1960).

                                          REPTILIA

                          Ordine TESTUDINES Batsch, 1788.

                         Famiglia Testudinidae Gray, 1825.

                          Genere Testudo Linnaeus, 1758.

      Annovera una trentina di specie diffuse in Europa, Africa e America,

+quando lo si consideri in senso lato (Testudo Geocbelone).

       (4) Cioè verso il 1965, dato che il manoscritto del lavoro di BRUNO fu con-
segnato nel 1968.

       (5) BRUNO (1970, p. 209) scrive: «Anche nelle isole Egadi credo che sia
stato importato. Alcuni anni fa, diversi isolani, mi hanno assicurato che pure gli
esemplari dell'Isola dello Stagnone [ = Isola Grande] erano dovuti a importazione
ad opera di alcuni Boy-Scouth [sic!] ». Non si può provare quanto sopra, tanto più
che le Egadi sono state unite più volte alla Sicilia nel Quaternario, onde potreb-
bero benissimo essere state popolate attivamente anche dal Buja viridis. L'assenza
di questa specie a Levanzo, qualora venisse confermata, potrebbe portare un certo
appoggio alla ipotesi del BRUNO, pur non potendosi escludere la possibilità che a
Levanzo il Bufa viridis si sia estinto in epoca recente o relativamente tale.

       (6) La citazione di TRABUCCO (1899) per Linosa è da considerare erronea.
       (7) LANZA e BRUZZONE (1960, p. 286) scrivono: «Il Buja viridis fu raccolto
per la prima volta sull'isola di Lampedusa nel 1882 per interessamento del GrGLIOLI
(1884; ristampa 1912, p. 216), che però citò erroneamente la specie con il nome
di Discaglassus pictus, per un evidente lapsus calami; infatti il materiale lampedu-
sano conservato nella Coli. Generale dei Vertebrati italiani del Museo di Firenze
è correttamente determinato a opera dello stesso GIGLIOLI sotto il sinonimo di
Bufa variabilis P alias ».
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