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Brullo et al., Boll. Acc. Gioenia Sci. Nat. (2008) FP59
2.2.b - Quercenion dalechampii Brullo 1984, Boll. Acc. Gioenia Sci. Nat. Catania, 17 (323): 397.
HOLOTYPUS – Genisto aristatae-Quercetum suberis Brullo 1984.
SPECIE CARATTERISTICHE – Quercus dalechampii, Q. congesta, Q. x fontanesii, Festuca exaltata, Echinops
siculus, Symphytum gussonei, Melittis albida, Silene viridiflora, Cnidium silaifolium e Nectaroscordum
siculum.
STRUTTURA ED ECOLOGIA – Vengono incluse le associazioni mesofile marcatamente acidofile, distribuite a quote
comprese fra 500 e 1500 m., in stazioni caratterizzate da precipitazioni medie annue superiori a 700
mm. Trattasi di sughereti, lecceti e querceti caducifogli, costituenti spesso delle formazioni miste per la
presenza di specie sempreverdi e decidue appartenenti soprattutto al genere Quercus; fra cui sono da
citare Quercus virgiliana, Q. dalechampii, Q. congesta, Q. leptobalanos, Q. gussonei.
BIOCLIMA – Dal mesomediterraneo al supramediterraneo con ombrotipo dal subumido all’umido inferiore.
RUOLO SINDINAMICO – La suballeanza riunisce associazioni di tipo prettamente climatofilo, solo raramente
assumono un significato edafofilo.
DISTRIBUZIONE – La suballeanza risulta circoscritta ai territori tirrenici meridionali (Italia meridionale,
Sardegna e Sicilia).
2.2.4 - Genisto aristatae-Quercetum suberis Brullo 1984, Boll. Acc. Gioenia Sci. Nat. Catania, 17 (323):
401 (Tab. 8, col. 7-10; *Tab. 8a).
a) subass. typicum Brullo 1984 (Tab. 8, col. 7).
HOLOTYPUS – Ril. 7 di Tab. 26, Brullo (1984).
SPECIE CARATTERISTICHE – Trifolium bivonae, Eryngium bocconei, Genista aristata.
STRUTTURA ED ECOLOGIA – Si tratta di una formazione forestale a Quercus suber di tipo mesofilo, nella quale si
riscontrano spesso diverse altre specie di querce. Essa si insedia su substrati poco coerenti di natura
silicea, quali sabbie, quarzareniti, flysch, ecc., a quote comprese fra il livello del mare ed i 700 (850) m.
Gli aspetti più mesofili, legati ad aree con precipitazioni medie annue comprese fra i 750-850 mm vanno
riferiti alla subass. typicum, che floristicamente si differenzia per la presenza dell’endemica Genista
aristata (Brullo e Marcenò, 1985).
BIOCLIMA – Rientra nella fascia compresa tra il termomediterraneo subumido inferiore ed il mesomediterraneo
subumido superiore.
RUOLO SINDINAMICO – Costituisce la formazione maggiormente strutturata di un’unità seriale climatofila legata
a substrati silicei, la quale si pone in contatto catenale con altre serie di vegetazione facenti capo a
cenosi forestali dei Quercetalia ilicis. La degradazione per cause antropiche di questa vegetazione porta
all’insediamento di aspetti arbustivi a Calicotome infesta, nonché alla gariga a Cistus sp. pl., che in
situazioni estreme vengono sostituiti dai praticelli effimeri dei Tuberarietea guttatae.
DISTRIBUZIONE – L’associazione, nella sua subass. typicum, è ampiamente diffusa lungo i versanti tirrenici
della parte settentrionale della Sicilia ed in particolare nella fascia collinare-submontana delle Madonie
e dei Monti Nebrodi (Brullo e Marcenò, 1985) - Fig. 10A.
b) subass. pistacietosum lentisci Brullo, Gianguzzi, La Mantia e Siracusa subass. nov. (Tab. 8, col. 8-10;
*Tab. 8a).
HOLOTYPUS – Ril. 8 di *Tab. 8a, hoc loco.
SPECIE CARATTERISTICHE – Pistacia lentiscus, Chamaerops humilis, Teucrium fruticans, Phillyrea media, Olea
europaea ssp. oleaster, Asparagus albus, Pistacia terebinthus, Artemisia arborescens.
STRUTTURA ED ECOLOGIA – In questa subassociazione rientrano gli aspetti più termofili, diffusi soprattutto nelle
stazioni prettamente costiere, in situazioni marcatamente xeriche si possono rinvenire esempi fino a 600
m di quota. Dal punto di vista floristico e fisionomico-strutturale, essa si differenzia per l’assenza in
particolare di Genista aristata, e per la notevole frequenza di specie termofile dei Quercetalia calliprini.
BIOCLIMA – Rientra nella fascia compresa tra il termomediterraneo subumido inferiore ed il mesomediterraneo
subumido inferiore.
RUOLO SINDINAMICO – Vedasi la subass. typicum.
DISTRIBUZIONE – La subass. pistacietosum lentisci è stata osservata lungo la fascia costiero-collinare del
Trapanese (Riserva dello Zingaro, Bosco di Calatafimi, Bosco Scorace), nel palermitano (Misilmeri,
Monte dei Cani, Bosco della Ficuzza, Bosco Granza) sulle Madonie, Nebrodi e Peloritani – Fig. 10B.