Page 4 - CARATTERIZZAZIONE_ITTIOPLANCTON
P. 4

Caratterizzazione dell'ittioplancton nella Riserva Marina delle Eaadi  649

     Seppur le "light-traps" siano state impiegate in via sperimentale solo in con-
comitanza del primo episodio di campionamento, hanno sortito esito positivo in
quanto al loro interno sono stati rinvenuti diversi esemplari di teleostei costieri
in fase post-larvale e di pre-settlement: l1 esemplari, 9 dei quali appartenenti a
specie neritiche (Gobidae e Sparidae) e 2 appartenenti a specie pelagiche costiere
(Atherinidae e Clupeidae).

Conclusioni

    Nelle stazioni A e B, alla profondità rispettivamente di 18 e 22.5 m, si osserva
una prevalenza di esemplari larvali appartenenti a specie tipicamente costiere
soprattutto nei mesi estivi, mentre in concomitanza degli altri episodi di campio-
namento si riscontra la presenza predominante di specie mesopelagiche nelle due
stazioni più profonde C e D, di 42 e 77 m rispettivamente. Nel mese di settem-
bre '02, ad esempio, con una situazione stabile dal punto di vista oceanografico
(termoclino attestato intorno ai 35 m di profondità), la quasi totalità delle larve
catturate è risultata essere costituita da specie mesopelagiche, con un picco nella
stazione D. Ciò rappresenta un tipico esempio in cui il termoclino costituisce una
barriera fisico-chimica per le larve sottostanti, in questo caso specie mesopelagi-
che. L'identificazione degli esemplari larvali campionati, in associazione alle con-
dizioni oceanografiche registrate durante i mesi invernali, soprattutto nelle due
stazioni più profonde (C e D), consente di ipotizzare invece, un certo grado di
rimescolamento della colonna d'acqua, registrando una risalita di acqua profonda
verso la costa, responsabile del trasporto dei prodotti della riproduzione e quindi
delle larve di specie mesopelagiche, non comuni in prossimità della costa.

    Tale esperienza di campionamento, oltre a costituire un tentativo di valutare il
ruolo ecologico dell'area di studio attraverso l'analisi dei popolamenti planctonici
conferma, per tale finalità, la necessità di disporre di informazioni sull'interazione
tra il dato biologico e quello oceanografico.

Bibliografia

COSTA F. (1999) - Zpesci del Mediterraneo stadi larvali e giovanili. Grafo Ed: 285 p.
DOHERTY P.J. (1987) - Light traps: selective but useful devices for quantifying the distributions

    and abundances of larva1 fishes. Bull. Mar. Sci., 41: 423-431.

HAIR C., DOHERTY P.J. (2003) - Progress Report on the capture and culture of pre-settlement

    fish from Solomon islands. SPC Live Reef Fish Znforrnation Bulletin, 11: 13-18.

PADOA E. (1956) - Uova, larve e stadi giovanili di teleostei. In: Fauna e Flora del Golfo di

    Napoli. 3"puntata. Lo Bianco Ed: 1064 p.
RICHARDS W.J. (2002) - Preliminary guide to the identification o i the early life history stages of

    ichthyoplankton of the Western Centra1 Atlantic. Use Departrnent of Commerce. (Draft copy)

SCHLITZER R. (2003) - http:llwww.awi-bremerhaven.delgelodv.
   1   2   3   4