Page 2 - Cristaudo_2012
P. 2
reportage
Favignana - La mattanza
La Mattanza è un antico metodo di pesca del tonno.
Nonostante con il tempo ha perso molte delle sue caratteristiche, ha ancora il fascino di un
cerimoniale antico.
Già a metà aprile i Tonnaroti cominciano a calare in mare una serie di reti dove rimarranno
imprigionati i branchi di tonni che, tra la seconda metà di maggio e la prima di giugno,
lasciano l’oceano per andare a riprodursi nel Mediterraneo.
I giorni della Mattanza non possono essere stabiliti in anticipo: essi dipendono innanzitutto
dal cammino dei tonni e molto anche dalle condizioni del mare dato che le barche usate, “le
muciare”, non sono adatte ad affrontare le mareggiate.
Il viaggio dei tonni - Seguendo la corrente superficiale atlantica, i branchi di tonni
oltrepassano lo stretto di Gibilterra, che li immette ufficialmente nel Mediterraneo, e
risalgono verso le coste settentrionali della Sicilia.
In quel periodo, il mare attorno le Egadi è ideale per la procreazione: ha una temperatura
di 17°-18°, una salinità superiore al 37 per 1000 e solo 20 metri di profondità.
La Mattanza è guidata da un capo: il Rais. E’ lui a decidere quando iniziare e quando
concludere la Mattanza, quando aprire e chiudere le camere ed è sempre lui a dare gli
ordini alle barche, disponendole in modo che la loro posizione faciliti l’ingresso dei tonni
nella camera della morte.
La preparazione - I Tonnaroti salgono sulle loro barche e legano le muciare l’una all’altra,
in modo che un unico barcone a motore le possa trainare al largo.
Interrompono il loro cammino nei pressi del Palo di S. Pietro, quando anche il rais si ferma
Favignana - La mattanza - Salvo Cristaudo
©2012 www.salvocristaudo.it 2