Page 3 - Cristaudo_2012
P. 3
per recitare la preghiera di sempre. Imitando il rais, gli uomini della ciurma si scoprono il
capo.
Poi tutti ripartono per andare a disporsi secondo il disegno creato in mare da boe e
gavitelli.
Le camere - Una serie di reti forma una sequenza di camere da cui i tonni, una volta
entrati, non possono più uscire. Le camere sono messe in comunicazione fra loro
attraverso delle reti mobili dette “porte“.
Attraverso un sistema di apertura e chiusura delle camere, i tonno vengono spinti verso la
“camera della morte”, che è l’unica ad avere la rete anche sul fondo: da li i tonni non
potranno più uscire.
La camera della morte - Quando i tonni sono nella camera della morte, le barche si
dispongono in modo da chiuderli dentro un quadrato. Gli uomini allora cominciano a
issare la porta della camera. Man mano che essi tirano la rete, il quadrato si stringe.
La “sciabica” del Rais si porta al centro del quadrato dove delle funi l’assicurano ai lati
nord e sud del quadrato. Da li, guiderà gli uomini al loro lavoro. Quando si alza la voce del
“cialomatore” tutte le altre vi si uniscono nell’intonare le Cialoma, gli antichi canti che
danno il ritmo alla mattanza.
Gli uomini prendono i tonni con gli arpioni uncinati e li caricano sulle barche.
Lentamente alcuni tonni muoiono, l’acqua si tinge di rosso e, quando il Rais ritiene più
opportuno, il suo fischio dà il via alla mattanza finale.
Il rientro - Lentamente le nere muciare rompono il quadrato e si incolonnano, quasi come
in una processione, dietro il vascello che per primo entra nel porto.
I canti - Le Cialome sono antichissimi canti popolari di origine araba che scandiscono il
ritmo dei movimenti dei tonnaroti.
Di natura fortemente ambigua e contraddittoria, da un lato, rimandano a motivi
Favignana - La mattanza - Salvo Cristaudo
©2012 www.salvocristaudo.it 3