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arabbeggianti e, dall’altro invocano, Dio, la Madonna e i santi cristiani per poter godere di
una ricca pesca.
Nel passato - La pesca del tonno in queste zone ha origini molto remote: basti pensare che
nella Grotta del Genovese (Levanzo - fase finale del Paleolitico) sono raffigurati due tonni e
che, tra i depositi dei materiali, sono state ritrovate intere vertebre di tonno.
Durante la loro permanenza nella zona, i Fenici avviarono uno sfruttamento sistematico
delle particolari congiunture climatiche che spingono qui i branchi di tonno, imitati poi
anche dai Romani che costruirono i primi, rudimentali magazzini per la conservazione e la
lavorazione del tonno.
La traccia più importante però l’hanno lasciata gli Arabi a cui sono da far risalire i canti e
molti dei termini tutt’ora in uso.
I Normanni inserirono le Tonnare nel sistema demaniale, secondo un’organizzazione
fortemente centralizzata che fu mantenuta per alcuni secoli a venire.
Nel XVII sec, la Tonnara subì la stessa sorte di molti loro possedimenti che furono venduti:
dal 1637 fu di proprietà dei Pallavicini di Genova, per passare poi nelle mani dei Florio e
dei Parodi.
Nel 1985 è diventata di proprietà della ditta Castiglione.
Per secoli, la Mattanza ha rappresentato la principale, se non l’unica, fonte di reddito per
tutta l’isola ed oggi richiama, a ogni sua replica, centinaia di spettatori.
Fonte:http://www.trapaniwelcome.it
Favignana - La mattanza - Salvo Cristaudo
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