Page 10 - DeGregorio_1894
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lO                        ANKALE8  DE  GÉOLOGIE  ET  DE  PALÉONTOLOGIE

               Pelvi,  qualche  esemplare  (35).
               Vertebre  due  lombari  (f.  30-31)  e  quattro  caudali  (f.  40-43).

                                                          Mus  sylvaticus  L

               Possiedo  di  questa  i:ipecie  qualche  piccolo  cranio  (parte  anteriore)  qu:tlche  mascella  inferiore, due  pelvi,  due  femori
           e  una  tibia.

                                             ROCCE  SECONDARIE  DI  LEV ANZO

               Il  sig.  Baldacci  nella  sua  Descrizione  geologica  dell'isola  di  Sicilia  p.  188  non  consacra  che  poche  righe  alla iso-
           letta  da  noi  studiata.  Egli  dice  che  u  la  parte  piìt  alta  dell'isola  sale  a  27 i"'  alla  punta  del  l\Ionaco  e  consta  di  un
           calcare  a  crinoidi  liasico.  La  cresta  orientale  è  calcare  cristallino  del  Lias  inferiore  e  la scogliera tra il  faro  e il  Capo
           Grosso  è  dolomia  probabilmente  triasica.  Tra  le  creste  liasiche  vi  è  un  bacino  colmato  di  alluvione.  "  Questo  è tutto
           quanto  scrive  il  Baldacci  a  proposito  dell'isola  di  Leranzo.  Io  nulla  bo  da  aggiungere  non  essendomi  recato  io  stesso
           sul  luogo.  Dò  qui  però  l 'elenco  delle  roc-ce  che  mi  furono  recate  di  colà  con  le  rispettive  località.

               l)  Scursuni  Calcare  bianchissimo  lievemente  dolomitico  cosparso  qua  e  là  di  cristalluzzi  trasparenti  di  spato cal-
           care.  Alla  superficie  esterna  si  notano  talune  piccole  concrezioni  dovute  probabilmente a piccoli  fossili  interclusi, affatto
           indeterminabili.  Tale  calcare  somiglia  a  quello  del  Lias  medio  eli  :w•  Erice  e  a  quello  analogo  di  :w•  Busambra.

              2)  Lanterna  Calcare  bianco  cristallino  brevemente  aspro  al  tatto  ;  contenente  in  gran  quantità  vestigia  di  fossili
           estremamente  alterati,  talcbè  riesce  impossibile  determinare  a  quale  classe  appartengano.  A  giudicarne  dalla  sezione

           interna  paiono  frammenti  di  brachiopodi  ed  è  molto  probabile  che  il  detto calcare sia della stessa formazione  della roc-
           cia  di  SIJpra  110tata.  Se  non  che  a  guardarsi  dal  lato  esterno  si  presenta  esso  di  aspetto  affatto  dissimile:  sul  fondo
           bianco  della  roccia  risaltano  delle  macchie  rosse  granulose  che  parrebbero  coralli alterati ovvero  rudiste.  L'aspetto cl1e
           presenta  tale  roccia  richiama  molto  que1lo  del  calcare  nrgoniano  della  contrada  Addauru  di  l\P• Pellegrino; però  nella
           detta  località  è  desso  grigiastro.  Su  nell'altipiano  di  detta  montagna,  ove  è  il  piazzale  dove  sarà costruita la stazione
           d~lla Ferrovia  funi co !:l re,  è  stato  test è  messo  a  nudo  un  calcare  bianco  molto  somiglia11te  al  suddett ).

               3)  :lJionaco  Calcare  bianco  grigiastro,  subcristallino,  lievemente  dolomitico  alla  frattura  alquanto  roseo  con  qual-
           che  traccia  di  crinoidi.

               4)  Breccia  calcarea  rosso-mattonacea  con  cemento  fittissimo.  L'esemplare  che  posseggo  porta  attaccata  una Lima,
           specie  che  si  direbbe  postplioce11ica  ma  è  probabilmente  secondaria.

               5)  Altro  esemplare  di  roccia  internamente  bianco  lattea,  esternamente  ricca  di  concrezioni  con  delle  impronte,  ta-
           1une  de1le  quali  parrebbero  coralli  alterati.











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