Page 8 - DeGregorio_1894
P. 8
8 AXNALES DE GÉOLOGIE ET DE 1'.\LÉOXTOLOGIE
Equus Stenonis Cocchi.
Tav. l, f. 7 a b lo stesso esemplare di sopra c di fianco.
Posseggo vari denti di codesta specie. Io non bo potuto ancora studiare quali differenze presentano con la speci(}
vh·ente. n sig. Riitimeyer (1863 Beitr. kenntu. fossil. pferde.- 1875 Weitere Bcitr. zur Benrth. drr Pferdc) ha fatto
degli interessanti studi sni resti di cavalli fossili. Egli adottò il nome di Equus Slcnonis Coch. proposto da Cocchi
per una specie int,~rm~dia tra l'E. caballus e l'Hipparion (1867 Coecbi L'uomo fossile nell'Italia ceutralc p. 18). Il
sig· Forsith Major (1877 Beitr. kennt. foss. pferde) adotta in certo modo le idee dell'illustre Rutimey<w c fa uno stu-
dio molto pregevole sullo stesso riguardo.- Il sig. Newton (1882 'fbe vertebrata Forest Bed series Norfolk. p. 31-36)
descrive e figura vari denti deli'Equus caballus fossilis e dell'Equus Stcnonis Cocchi. -Il sig. :Marie Pavlow (1888
Etudes sur l'Hist. Pal. des ongulés) ha pubblicato una memoria molto importante sullo stesso soggetto.
II dente piì1 grosso che io possiedo pare di sicuro sia il primo o il secondo molare superiore destro. Somiglia molto.
alla figura (tav. 7, f. 10 di Newton e tav. l, f. 7 de Pavlow).
Già fin dal 1820 il Scblotheim (Petrefact. v. 2, p. 109) avea proposto il nome di E. adamiticus per la specie di
ca vallo fossile. Però non a vendo egli dato i caratteri differenziali necessari per la sua distinzion(', tale nome 110n pu~
adottarsi e deve essere preferito quello di Cocchi. Devo però osservare cb c uno studio ulteriore sulle difl'erenzc osteo-
logicho fra le due specie sarebbe molto opportuno. Nè so dissimulare che io 11011 sono punto sicuro che non si deb-
bano riferire i nostri esemplari all'E. caballus ovvero aù una varietà dello stesso piuttosto eho a specie distinta.-
Il sig. Owen (Hist. of Brit. foss. mamm.) descrive l'E. plicidens Ow. fossile in rapporto all'E. caballus, ma come è
accaduto al sig. Deslongchamp (1861 Nombr. Oss. mammif. foss. p. 76-89) riesce difficile e malagevole distinguere
le specie. Il sudd~tto autore riferisce i denti da lui trovati a Caen all'E. fossilis C uv. Lo stesso Cnvier del resto, con-
fessava di non sapere riuscire a distinguere J1ettame11to le specie. Il prof. sig. Zitte! (Handbuch. v. 4, p. 258) rife-
risce all'E. Stenonis l'E. Arncnsis Lartet. e l'E. Ligeris Falc.
Sus scrofa L.
Una mandibola fratturata, ma ben riconoscibile.
Ossa di uccelli.
'l'av. l, f. 25-29.
Vari ossicini che mi paiono probabilmente aver dovuto appartenere ad uccelli però di assai incerta determinazione_
Fra essi ho distinto un omero (tu.v. l, f. 26) un cubito (f. 29) nn carpo (f. 28) un metacarpo (f. 27) una fibula (f. 24)
un tarso-metatarso (f. 25).
Frammenti di stoviglie.
Tav. l, f. 22.
Vari frammenti di olle, di fattura assolutamente primitiva. La struttura della creta è grossolana. La cottura do-
vette essere imperfetta, perchè l'interno ha un colorito brunastro e credo sia meno cotto che i lati. L'interno è per
lo più rossastro.
Nessuno Jei cocei presenta alcun segno di colorazione o di ornamento; un solo (f. 22) qualche adorno affatto pri-
mitivo consistente in striature grossolane abbastanza profonde.
Frammenti di carbone.
Possiedo vari avanzi di carbone, che non presentano nulla di rimarchevoh~.
Armi di selce.
Tav. l, f. 8-21.
Sebbene per taluni pezzi non si possa faro una precisa distinzione, riuscendo impossibile decidere a cosa erano de-
stinati non presentando alcuna forma spiccata , pure per talnni altri è possibile una classificazione. Io ho distinto·