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lo stretto di Messina e Capo Milano. Entrambe le aree sono da conside-
rare biogeograficamente zone di transizione tra il Bacino Occidentale e
quello Orientale del Mediterraneo.
La vegetazione del mesolitorale è c a n t t e m t a dalla classica cin-
tura orientale a Neogoriidithon noturisii (Huvt 1935). mentre la frangia
inferiore di questo piano presenta un'originale forniazione organogena a
prevalenza di Lithophyllum dccussaium.
I popolamenti sciafili di tutto l'infralitorale a n o caratterizzati da
una notevole copertura di Pockochiella vmMegcIIai, fotofili dalla costante
presemi di Scug~rsumrn'cocmpum L'assenza nei piani superiori di ele-
menti uratteristici del Bacino Orientale come Tenarea undulosa e Litho-
phyllum trochanter nei piani superiori e di C. cmniculata e Becherella
mediterranea in quelli inferiori. mette in evidenza la posizione di transi-
zione di questa area tra il Bacino Occidentale e quello Orientale del
Mediterraneo.
Uno studio più approfondito di questa vegehriooe è in cono di
elaborazione dagli aderenti al Gruppo Benthos ncll'ambito di un con-
tratto di ricerca C.N.R.
REGIONE OCCIDENTALE
La corrente nord-africana di origine atlantica condiziona l'ecologia
dei biotopi compresi in questa area.
Gli elementi florittici derivano in massima parte dalla Regione
Lusitano-Africm. So10 in profondità si ha una notevole diffusione di
popolamenti a p m q l e m del paleoendemismo L a h j m i a rodriguezii.
I substrati sono ptevalentemente di dolomia compatta e di calcare
nelle corte alte e frastagiate. mentre le coste piane sono caratterizzate da
calchariniti generalmente di epoca Tirreniana. Abbastanza rappresentati
sono i substrati vulcanici nelle Isole antistanti la Costa Settentrionale
(Isole Eolie e Ustica!. Le a q u e comprese nel siatema fitale sono nei