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raggio più dettagliati, sia sul piano spaziale che temporale, si sono avviate delle
ricerche al fine di effettuare, ove possibile, un confronto con eventuali studi pre-
cedenti e stabilire così un “punto zero” di riferimento. In tale quadro la valutazio-
ne della biodiversità rappresenta solo il primo fondamentale passo. Tali studi sono
infatti mirati non solo al censimento delle specie ma anche alla loro salvaguardia,
alla protezione e/o recupero degli habitat che li ospitano. All’interno di questi le
specie si strutturano in comunità più o meno complesse, rappresentando la rispo-
sta integrata ai fattori ambientali presenti.

       L’unico studio riguardante la flora e la vegetazione sommersa delle Isole
Egadi è stato realizzato trenta anni or sono da GIACCONE E SORTINO 1974. Basato
su due serie di campionamenti (una primaverile ed una autunnale) effettuate nel
1972, ha portato alla conclusione che l’intenso idrodinamismo presente nell’area,
annulla quasi del tutto gli effetti degli inquinanti urbani provenienti dalla prospi-
ciente costa siciliana. Il continuo rinnovamento delle acque, dovuto alla presenza
di correnti particolarmente intense per la posizione dell’Arcipelago nel canale Si-
culo-tunisino, spiega anche lo scarso sviluppo dei popolamenti nitrofili. Infine, gli
Autori (GIACCONE E SORTINO, 1974) attribuiscono all’intenso idrodinamismo, alla
luce e alla sedimentazione la notevole frammentarietà dei popolamenti fotofili e
sciafili nell’infralitorale, particolarmente evidente nel livello d’elezione del Cysto-
seiretum spinosae.

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