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altitudine  elevata),  il  che  dimostra  la  sua  presenza  anche  nella  parte  occidentale  della
              penisola.

              Phaleria (Phaleria) acuminata ssp.

              MATERIALE  ESAMINATO.  Toscana:  Parco  Nat.  della  Maremma,  Alberese  (GR),  10-IX-
              1994, leg. R. Papi, 2 es., CP; 29-X-1997, leg. R. Papi, 4 es., CP; Marina di Grosseto (GR),
              20-VI-1994, leg. R. Papi, 2 es., CP.
              DISTRIBUZIONE. A diffusione Mediterranea, questa specie è presente in Italia in tutte le
              regioni adriatiche, ioniche e tirreniche fino al Lazio, oltre alla Sicilia (ALIQUÒ et al., 2006b),
              comprese le isole di Lampedusa, Vulcano e Lipari (ALIQUÒ, 1993), e alla Sardegna (ARDOIN,
              1973).
              NOTE.  Prima  segnalazione  per  la  Toscana,  che  estende  a  nord  l’areale  tirrenico  in  Italia
              della  specie.  Questa  presenta  una  tassonomia  problematica,  ancora  non  risolta;  infatti,
              mentre gli individui sardi sono considerati appartenere alla sottospecie nominale, gli altri
              non sono stati per ora assegnati ad alcuna sottospecie (CANZONERI, 1968c).

              Bolitophagus reticulatus (Linneaus, 1767)

              MATERIALE ESAMINATO. Toscana: Tenuta di San Rossore (PI), 30-I-2001, leg. R. Papi,
              dentro  funghi  del  gen.  Fomes  su  Populus  sp.,  22  es.,  CP;  Abruzzo:  Forca  d’Acero,
              Pescasseroli  (AQ),  5.VIII.2012,  leg.  R.  Papi,  dentro  funghi  del  gen.  Fomes  su  Fagus
              sylvatica L., 14 es., 12 in CP, 2 in CC.
              DISTRIBUZIONE. Specie a corotipo Sibirico-Europeo, è nota in Italia a nord per Trentino-
              Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Emilia Romagna e a sud per Lazio, Campania,
              Puglia, Basilicata, Calabria e con poche popolazioni in Sicilia (ALIQUÒ et al., 2006b).
              NOTE.  Prime  segnalazioni  per  la  Toscana  e  l’Abruzzo,  che  colmano  parzialmente  la
              discontinuità dell’areale conosciuto tra la parte settentrionale e meridionale della penisola.

              Palorus depressus (Fabricius, 1790)

              MATERIALE ESAMINATO. Toscana: loc. Poggi, Castelfranco di Sopra (AR), 200  m, 29-I-
              1995, leg. R. Papi, sotto corteccia di Quercus sp., 6 es., CP; loc. Renacci, Castelfranco di
              Sopra (AR), 220 m, 10-IV-1997, leg. R. Papi, sotto corteccia di Quercus sp., 1 es., CP; loc.
              Paterna, Loro Ciuffenna (AR), 220 m, 20-I-2003, leg. R. Papi, sotto corteccia di Quercus
              sp., 1 es., CP; fraz. San Giovenale, Reggello (FI), 10-IV-2003, leg. R. Papi, sotto corteccia
              di Juglans regia (L.), 1 es., CP.
              DISTRIBUZIONE.   Specie   Asiatico-Europea   con   estensione   all'Egitto;   anche   se
              genericamente segnalata per tutta Italia da LUIGIONI (1929) e PORTA (1934), ALIQUÒ et al.
              (2006b)  riportano  la  sua  presenza  certa  in  Piemonte,  Lombardia,  Trentino-Alto  Adige,
              Friuli-Venezia  Giulia,  Veneto,  Emilia  Romagna,  Puglia,  Basilicata,  Calabria  e  Sicilia.
              Successivamente FATTORINI (2007) ha dimostrato la sua presenza anche in Campania.
              NOTE. Prima segnalazione per la Toscana.

              Diaclina fagi (Panzer, 1799)

              MATERIALE  ESAMINATO.  Toscana:  loc.  Rondine,  Riserva  Naturale  di  Ponte  Buriano  e
              Bandella (AR), 251 m, 19-V-2012, leg. R. Papi, dentro un grosso tronco marcescente, 2
              es., CP.
              DISTRIBUZIONE.  Specie  a  corotipo  Anatolico-Europeo,  in  Italia  risulta  molto  rara.  Le
              uniche citazioni note fino ad oggi sono quelle di SCUPOLA (2000), che ha segnalato la specie
              per la prima volta in Italia grazie a 4 esemplari lombardi raccolti in provincia di Mantova, e
              di ALIQUÒ et al. (2006b), che riportano 3 segnalazioni per Carpi in Emilia-Romagna e una
              piemontese della provincia di Cuneo.
              NOTE.  Prima  segnalazione  per  la  Toscana,  che,  oltre  a  costituire  una  delle  poche  per
              l’Italia, segna anche il limite meridionale nella penisola per questa specie.



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