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Cfr. Spelaeoniscus


                        MATERIALE ESAMINATO:
                        SICILIA: Noto-Vallone Piraro (all’esterno della Grotta Monsignor Guastella) (SR), 13.X.1977, 6♀; Avola-
                        Cavagrande  (SR),  15.XI.1989,  1♀;  Noto-Cave  del  Carosello  (SR),  31.V.1990,  2♀;  Palma  di  Montechiaro-
                        Marina di Palma (AG), 3.IV.1984, 1♀; Termini Imerese-Cozzo Pideri (PA), 19.I.1987, 1♀; Milo-Caselle (CT),
                        10.V.1995, 1♀; Bosco di Nicolosi (CT), 22.V.2001, 1♀; Partanna-Strada provinciale Castelvetrano-Partanna
                        (TP), 28.II.2002, 1♀; Gorghi  Tondi (TP), 19.V.1996, 3♀; PANTELLERIA: Terreno incolto, 14.XII.1994,
                        2♀; Bosco, 14.XII.1994, 1 ♀; Tikkiriki, primavera 2002, 1♀. ALGERIA: Forêt de Baïnem, 14.IV.1977, 34♀;
                        3.III.1981, 2♀; El Guerrah, 8.IV.1977, 2♀; Foresta di Seraidi, 19.X.1989, 5♀, .


                        DIAGNOSI: Esemplari non meglio determinabili poiché solo femmine.





                                                Genere: Hiblaeoniscus gen. nov.



                        Specie tipo: Spelaeoniscus vallettai Caruso e Lombardo, 1975


                        DEFINIZIONE: Il nuovo genere è caratterizzato dalla torsione e dal ripiegamento degli
                        apici  degli  endopoditi  del  primo paio  di  pleopodi  maschili  verso  la  porzione  cefalica

                        dell’animale; gli apici si inseriscono sul resto del pleopode quasi ad angolo retto in maniera

                        da risultare più o meno rilevati e non sullo stesso piano dei pleopodi stessi. Gli apici sono
                        complessi e variamente strutturati nelle diverse specie.
                        Derivatio  nominis: Per  la  presenza  delle  specie  di  questo  nuovo  genere  sul  territorio

                        Ibleo-Maltese.






                        Hiblaeoniscus vallettai (Caruso, 1975)
                        Sinonimo Spelaeoniscus vallettai Caruso, 1975

                        MATERIALE ESAMINATO:
                        GOZO: Dwejra, 11.III.1975, 9♂♂ e 13♀♀; MALTA: Mistra Bay, 3.III.1975, 2♀♀.


                        DIAGNOSI: Le massime dimensioni degli animali distesi sono mm 1,5–1,6 per i maschi e
                        mm 2,2–2,3 per le femmine; gli animali in volvazione invece hanno un diametro massimo

                        di  mm  1.2.  Depigmentazione  diffusa;  tracce  di  pigmento  permangono  sul  pereion  e  sul
                        pleon.  Gli  occhi  sembrano  mancare,  tuttavia  al loro  posto  c’è  un  addensamento  di

                        pigmento bruno che ne simula la presenza.
                        I pleopodi maschili del primo paio hanno esopoditi piccoli, ovoidali. Gli endopoditi sono

                        molto robusti, ripiegati verso il basso ad angolo retto e con struttura complessa (Fig. 79).




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