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sessuali secondari maschili) sono poco significativi per la determinazione. Su questa base
sono state studiate i nostri materiali.
Bathytropa sp. nov.
SICILIA: Melilli-Grotta Palombara (SR), 65♂♂, 47♀♀ e 24 juvenes.
DESCRIZIONE: Questi esemplari erano stati precedentemente determinati da Vandel
come Bathytropa dollfusi Strouhal, 1936 e così citati in bibliografia (Vandel 1969; Caruso
1978; Caruso et al. 1987; Caruso 1982b). Già Caruso 1982b riteneva improbabile la
presenza di questa specie in Sicilia poiché risultava difficile giustificare una tale
distribuzione.
La popolazione della Grotta Palombara attentamente esaminata e presa in considerazione
ha messo in evidenza che questi esemplari non possono essere attribuiti a Bathytropa dollfusi
Strouhal, 1936 ma ad una nuova specie.
E’ stato possibile studiare i tipi di B. dollfusi, conservati nel museo di Vienna e provenienti
da Leukas e confrontarli con la popolazione siciliana della Grotta Palombara; è emerso così
che la popolazione siciliana, deve essere attribuita ad una nuova specie anche se presenta
qualche affinità con B. dollfusi.
Gli esemplari misurano 3-4 mm e hanno una dimensione nettamente superiore rispetto a B.
dollfusi (1,5-2,7 mm). Negli animali conservati in alcool a 75° non ci sono tracce di
pigmento neanche in corrispondenza degli occhi. Osservando gli esemplari dal dorso è ben
visibile l’intestino per tutta la sua lunghezza. Gli occhi sono formati da 3-4 ommatidi. Nel
cephalon, il lobo mediano talvolta è rotondeggiante, più spesso tronco ed incavato nella sua
porzione mediana; i lobi laterali sono tronchi alle loro estremità. Il cephalon porta tre serie
di costolature allineate trasversalmente e rotondeggianti mentre in B. dollfusi esse assumono
aspetti diversi, sono più allungate e disposte sul margine posteriore; anteriormente si
presentano come due rilievi allungati e convergenti al centro. Inoltre le coste dei primi
cinque tergiti del perieon sono costituite da due serie trasversali di bozze rotondeggianti
che sul sesto e settimo pereionite assumono un notevole sviluppo e divengono massicce e
rilevate (Fig. 99).
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