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PREMESSA
La conoscenza della fauna e della flora di un’area geografica costituisce il presupposto
fondamentale per poter valutare lo stato di naturalità degli ambienti: più i dati sono
numerosi, maggiore sarà l’attendibilità del giudizio sull’area geografica considerata. Per
questa ragione le ricerche sulla biodiversità sono oggi molto attive, anche perché sono forse
quelle che più di altre ci forniscono informazioni sullo stato di salute del pianeta.
Si legge continuamente dell’estinzione di numerose specie ed è noto che molte si sono
estinte e si estingueranno prima di essere note. E’ quindi indispensabile conoscere le
relazioni delle specie con l’ambiente e la struttura demografica delle popolazioni. Inoltre
l’identificazione delle aree dove si concentra la biodiversità locale è una fase indispensabile
nella strategia di conservazione (Ferrari 2011).
Le ricerche sulla biodiversità della Sicilia presentano un notevole interesse sia perché l’isola
costituisce un hot spot, essendo particolarmente ricca di specie animali e vegetali, ma anche
perché con la sua posizione al centro del Mediterraneo probabilmente ha costituito un
ponte tra l’Europa e il N-Africa consentendo il passaggio della fauna nei due sensi (La
Greca 1961).
Questo lavoro riguarda gli Isopodi Oniscidei, che per le loro caratteristiche
comportamentali ed ecologiche (essi sono infatti poco mobili e molto sensibili alle
variazioni ambientali e capaci di colonizzare ogni habitat) ben si prestano ad indagini
ecologiche ed evolutive.
Questa ricerca vuole essere il completamento e l’aggiornamento di quella pubblicata nel
1987 da Caruso e coll. poiché numerosi dati sono stati accumulati grazie alle raccolte di
Oniscidei effettuate in questi vent’anni. L’esplorazione di nuove località e nuovi habitat ha
consentito di mettere insieme un grande numero di reperti dei quali verrà dato conto in
questo lavoro.
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