Page 3 - Picone_ali_2017
P. 3
48° Congresso della Società Italiana di Biologia Marina
Roma, 7-9 giugno 2017
______________________________________________
ambientale biofisico e trofodinamico sviluppato da Vassallo et al. (2017), nutrienti
(i.e., C, N, P) e flussi naturali (e.g., radiazione solare, pioggia, vento) che hanno
supportato la generazione degli stock autotrofi ed eterotrofi di capitale naturale sono
stati contabilizzati e convertiti in unità emergetiche (sej). La somma di tali valori
emergetici ha consentito di calcolare l’emergia totale che ha supportato la generazione
del capitale naturale in ogni biocenosi e nell’intera AMP-IE. Successivamente, il valore
biofisico (valore emergetico) è stato espresso in termini economici (Emergy based
Currency Equivalents - ECE) mediante il fattore di conversione Emergy to Money
Ratio (EMR) per l’Italia. L’identificazione di aree importanti per la conservazione del
capitale naturale è stata effettuata per mezzo del software Marxan (Ball e Possingham,
2000). Al fine di integrare una componente socioeconomica nell’analisi e per generare
soluzioni efficienti, sono state identificate le principali attività umane svolte all’interno
dell’AMP-IE (Stewart e Possingham, 2005). Successivamente, il possibile “impatto
socioeconomico negativo” relativo al divieto di tali attività è stato valutato per ognuna
di esse, espresso in classi di impatto e considerato come il parametro “costo” in
Marxan (Klein et al., 2008). Fissato l’obiettivo di rappresentazione del 30% dell’area
per ciascuna biocenosi e con il supporto di software GIS, sono state prodotte due
mappe di frequenza di selezione considerando gli scenari con e senza l’impostazione
del parametro “costo” (rispettivamente Scenari B ed A). La frequenza di selezione
calcolata sulle molteplici soluzioni generate dal programma indica l’importanza
relativa di ciascuna area per il raggiungimento degli obiettivi di conservazione.
Risultati - L’emergia totale che ha supportato la generazione degli stock autotrofi è
17
20
variata tra 9,29 10 sej per il fondo duro sciafilo e 2,94 10 sej per P. oceanica.
11
Quest’ultima ha anche presentato il più alto valore di densità emergetica (8,06 10
2
sej/m ). L’emergia totale necessaria per la formazione degli stock eterotrofi è invece
19
20
variata tra 1,37 10 sej per il fondo duro sciafilo e 5,69 10 sej per P. oceanica. In
questo caso, il valore più elevato di densità emergetica è stato raggiunto dal fondo duro
12
2
sciafilo (2,48 10 sej/m ). Il valore emergetico totale delle quattro biocenosi calcolato
21
per gli stock autotrofi ed eterotrofi è risultato 1,12 10 sej. Infine, i valori emergetici
sono stati convertiti in unità monetarie utilizzando l’EMR dell’Italia. La biocenosi P.
oceanica ha mostrato il più alto valore estensivo, corrispondente a 898 milioni di euro,
2
mentre il fondo duro sciafilo il più alto valore per unità di area (2,76 €/m ).
Complessivamente, il valore del capitale naturale dell’AMP-IE è risultato di circa 1,16
miliardi di euro. La mappa di frequenza di selezione per lo Scenario A (Fig. 1) mostra
due aree con elevata frequenza (>70%) a nord e ad est di Favignana. Nessuna area è
stata selezionata con frequenza massima. Lo Scenario B (Fig. 2) presenta invece due
aree col 100% di frequenza di selezione, situate nella parte nord di Favignana e attorno
all’isolotto di Maraone. Quando dunque vengono considerate variabili socio-
economiche, le aree attorno a Favignana non sono più sufficienti per il raggiungimento
degli obiettivi di conservazione stabiliti ed è necessario che vengano selezionate
ulteriori aree. Inoltre, comparando i risultati ottenuti con la zonazione dell’AMP-IE
(Fig. 2), risulta che alcune aree sono già adeguatamente protette, come l’area attorno a
Maraone ricadente nell’attuale Zona A. Al contrario, l’area a massima frequenza di
selezione a nord di Favignana si trova nell’attuale Zona C, in cui l’eventuale impatto
derivante dall’esclusione delle attività umane risulterebbe basso. Sulla base di questi
20 Volume pre-print