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Ad ogni sacchetto è stata applicata un’etichetta che riporta tutte le
informazioni utili sulla stazione di campionamento (profondità in metri,
esposizione, data e località del campionamento).

    La seconda parte del lavoro è stata svolta presso il laboratorio di
Algologia dell’Università di Catania, dove inizialmente è stata ricostruita la
superficie campionata, all’interno di appositi contenitori di plastica, per
stabilire la frequenza ed il relativo il ricoprimento percentuale delle specie
con dimensioni meno cospicue espresso secondo i valori della scala di
abbondanza-dominanza di Braun Blanquet (1959). In seguito si è proceduto
allo smistamento e successiva determinazione delle specie con l’ausilio di
uno stereomicroscopio a luce riflessa e di un microscopio a luce trasmessa.
Per le specie con pareti calcificate sono stati necessari trattamenti
decalcificanti (generalmente con HNO3) e per l’osservazione di particolari
strutture citologiche sono state utilizzate sostanze coloranti (Blu di anilina,
Lugol, ecc.).

    Le specie sono state determinate con l’aiuto delle “chiavi di
determinazione” di Giaccone (1972/73) e di specifiche iconografie e
monografie.

    Il passo successivo è stato la tabulazione dei dati raccolti con la
costruzione di due tabelle sinottiche dei rilevamenti lungo i transetti (Tabb.

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