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Thalassia Salentina n. 38-2016
Fusinus corallinus (Fig. 2)
Sistematica
Classis Gastropoda Cuvier, 1795
Familia Fasciolariidae J. E. Gray, 1853
Subfamilia Fusininae Wrigley, 1927
Genus Fusinus Rafinesque, 1815
Fusinus corallinus Russo & Germanà, 2014
F. corallinus è una specie di recente istituzione descritta su materiale pro-
veniente dalla Secca di Pachino, Marzamemi (SR) su fondali coralligeni e al
momento mai segnalata al di fuori della località tipo. Morfologicamente può
essere confusa con Fusinus alternatus Buzzurro & Russo, 2007.
F. corallinus ha costole assiali massicce di spessore grossomodo uguale
agli interspazi, di colore uniforme col fondo della conchiglia e che vanno da
sutura a sutura; in F. alternatus le costole sono meno spesse e più distanziate,
diminuendo di spessore in prossimità della sutura. Questa è ben definita in
F. alternatus, interrotta dalle costole assiali in F. corallinus.
Diverso è anche il rapporto H/D, 2.27 in F. corallinus contro 2.50 in F.
alternatus come rimarcato da ruSSo and gerManà (2014).
Il materiale esaminato per la compilazione della presente nota consta
di 7 esemplari completi di parti molli disseccate all’interno, rinvenuti in tre
campioni di detrito provenienti da Porto Cesareo. L’ambiente di raccolta è
il fondale a coralligeno su cui si pratica la pesca dell’aragosta, a profondità
comprese tra 80 e 100 m, lo stesso della serie tipica. Gli esemplari misurano
in ordine crescente 7,1, 8, 10,9, 11,6, 14, 14, 15,5 mm, con un rapporto
H/D medio di 2,2 mm. Questa segnalazione permette di allargare l’areale
conosciuto della specie in questione, al momento limitato alla località tipica
e di aggiungerla alla Checklist delle specie presenti nel Salento ionico (Tro-
no and Macrì, 2013).
Con la presente nota si porta il numero di specie di Molluschi muniti di
conchiglia rinvenuti nelle acque ioniche salentine a 783 entità, un numero
invero rilevante che rappresenta circa il 42 % delle specie note per l’intero
Mediterraneo. Come già ipotizzato in Trono (2006) e in Trono and Macrì,
(2013), il motivo di tale ricchezza specifica va ricercato nella favorevole loca-
lizzazione geografica della penisola salentina e nell’elevata diversità geomor-
fologica e biocenotica. Quest’ultima, in generale trova la sua giustificazione
nell’assenza di apporti sedimentari ad opera di fiumi che permette la costitu-
zione di ecosistemi complessi (DaMiani et al., 1988).
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