Page 38 - ValutazioneRiservaIsoleEgadiVASTA-EGADI
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Considerando il gruppo di organismi-target nel suo complesso, Favignana
presenta il più alto numero di specie (18), seguita da Marettimo (15) e
Levanzo (15). Considerando, invece, la distribuzione media per sito,
Favignana conferma il possesso del numero medio di specie più elevato
(10,5±2,07), con Levanzo (10±2,83) e Marettimo (9,5±1,51) a seguire (Fig.
3.2.21 a-b-c).
Osservando la distribuzione nelle diverse unità ambientali, a Marettimo
(Fig. 3.2.21a) il numero di specie varia in maniera statisticamente non
significativa, con un minimo nella quarta unità ambientale (8,5±2,12) ed un
massimo nella prima e nella seconda (10±1,41).
Favignana (Fig. 3.2.21b) presenta il minimo numero di specie nella quarta
unità ambientale (8,5±2,12) ed il massimo nella prima e nella terza, con lo
stesso valore medio (11,5±2,12).
Levanzo, infine, (Figura 3.2.21c) presenta il valore più elevato nella
seconda unità ambientale (11±4,24) ed il minimo nella quarta (9±1,41).
Analizzando la distribuzione delle specie con le tecniche di ordinamento
gerarchico e multivariato (Figg. 3.2.22; 3.2.23), le tre isole, pur mantenendo
un elevato livello di similarità (sempre superiore al 60%), tendono a
presentare gruppi discreti di siti, disposti generalmente secondo uno schema
che da Favignana, attraverso Levanzo, deriva verso Marettimo, che presenta
sempre il livello intrinseco di variabilità più elevato.
Utilizzando l’analisi fattoriale delle corrispondenze (Fig. 3.2.24), il
campione F1B si segrega all’estremo positivo del primo asse (F1=24,76%;
F2=18,31% dell’inerzia totale) a causa soprattutto della presenza esclusiva di
due specie infrequenti come Marthasterias glacialis e Pinna nobilis. Va
ricordato che la frequenza di reperimento di queste due specie è stata
valutata solamente sul set di campioni raccolti nelle tre isole e questo non
esclude a priori la loro presenza in altri siti non considerati dallo schema di
campionamento.
Escludendo dall’analisi il campione F1B ed utilizzando la tecnica di
clustering (Fig. 3.2.25) si osserva una netta separazione in due gruppi: il
primo comprende soprattutto i campioni di Marettimo mentre nel secondo si
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