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Lithophaga lithophaga
Le specie della sottofamiglia Lithophaginae sono diffuse nei mari tropicali
all’interno delle barriere coralline dove colonizzano le zone «morte» della
barriera. Altre si sono specializzate a vivere negli endoscheletri di madrepore
vive, in stretta simbiosi.
In Mediterraneo, l’unica specie vivente (L. lithophaga) ha una distribuzione
frequente ed è legata alla presenza di substrati duri di varia natura e falesie
calcaree (Fig. 3.2.32).
Lithophaga lithophaga è una specie importante della comunità di substrati
duri. Colonizza il piano mesolitorale e infralitorale superiore della biocenosi
ad alghe fotofile e le cavità meno illuminate.
Perfora soprattutto le rocce calcaree grazie alla secrezione di sostanze
acide in grado di sciogliere il carbonato di calcio. Le gallerie si estendono per
parecchi centimetri perpendicolarmente alla superfie della roccia.
La velocità di crescita è molto lenta: il mollusco raggiunge, infatti, la
lunghezza di circa 3 cm solo dopo 3 anni e questa velocità diminuisce con
l’età.
Anche la velocità di perforazione è molto lenta e sembra avere una
marcata stagionalità: è più elevata in autunno e diminuisce negli altri periodi
dell’anno.
Dal momento in cui un substrato è scelto dalle larve come zona di
impianto, esso va incontro ad una serie di modificazioni. Le larve si insediano
su substrati scarsamente colonizzati, e ciò fa assumere al dattero il carattere
di «specie pioniera». Da questo momento in poi, tutta una serie di
popolamenti floro-faunistici entrano a far parte di una complessa comunità di
strato (Endolithion) che vede nel mollusco il suo artefice primario. All’esterno,
sulla superficie della roccia si sviluppa un concrezionamento biogeno
(Epilithion) composto da una grandissima varietà di organismi sessili,
vegetali ed animali, fotofili e sciafili.
Per raccogliere i datteri, tutte queste forme di vita fra loro interconnesse
devono essere distrutte, fino a mettere a nudo i cunicoli scavati dal mollusco.
L’uso di attrezzature subacquee (A.R.A. , martelli pneumatici ecc.) ha reso
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