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ANNALES DE GÉOLOGIE ET DE PALÉONTOLOGIE
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Equus Stenonis Cocchi.
Tav. 1, f. 7 a b lo stesso eseroplare di sopra c di fianco.
Posseggo vari denti di codesta specie. Io non ho potuto ancora studiare quali differenze presentano con la specie
vivente. Il sig. Rûtimeyer (1863 Beitr. kenntn. fossil. pferde. — 1875 Weitere Beitr. zur Beurth. der Pferde) ha fatto
degli interessanti studi sui resti di cavalli fossili. Egli adottô il nome di Equus Stenonis Coch. proposto da Cocchi
per una specie intermedia tra YE. caballus e YHipparion (1867 Cocchi L'uomo fossile nell'Italia centrale p. 18). Il
sig' Forsith Major (1877 Beitr. kennt. foss. pferde) adotta in certo modo le idée dell' illustre Rutimever e fa uno stu-
dio molto pregevole sullo stesso riguardo. — Il sig. Newton (1882 The vertebrata Forest Bed séries Norfolk, p. 31-36)
descrive e figura vari denti AelYEquus caballus fossilis e MYEquus Stenonis Cocchi. — Il sig. Marie Pavlow (1888
Etudes sur l'Hist. Pal. des ongulés) ha pubblicato una memoria molto importante sullo stesso soggetto.
Il dente più grosso che io possiedo pare di sicuro sia il primo o il secondo molare superiore destro. Sorniglia rooltO'
alla figura (tav. 7, f. 10 di Newton e tav. 1, f. 7 de Pavlow).
Già fin dal 1820 il Schlotheim (Petrefact. v. 2, p. 109) avea proposto il nome di E. adamiticus per la specie di
cavallo fossile. Perô non avendo egli dato i caratteri differenziali necessari per la sua distinzione, taie nome non puô
adottarsi e deve essere preferito quello di Cocchi. Devo perô osservare che uno studio ulteriore sulle differenze osteo-
logiche fra le due specie sarebbe molto opportuno. Ne so dissimulare che io non sono punto sicuro che non si deb-
—
bano riferirc i nostri esemplari a\YE. caballus ovvero ad una varietà dello stesso piuttosto che a specie distinta.
Il sig. Owen (Hist. of Brit. foss. mamm.) descrive YE. plkidens Ow. fossile in rapporto ail' JE,', caballus, ma corne è
accaduto al sig. Deslongchamp (1861 Nombr. Oss. mammif. foss. p. 76-89) riesce difficile e malagevole distinguere
le specie. Il suddetto autore riferisce i denti da lui trovati a Caen a\YE. fossilis Cuv. Lo stesso Cnvier del resto, con-
fessava di non sapere riuscire a distinguere nettamente le specie. Il prof. sig. Zittel (Handbuch. v. 4 , p. 258) rife-
risce all'-E. Stenonis YE. Arnensis Lartet. e YE. Ligcris Falc.
Sus scrofa L.
Una mandibola fratturata, ma ben riconoscibile.
Ossa di uccelli.
Tav. 1, f. 25-29.
Vari ossicini che mi paiono probabilmente aver dovuto appartenere ad uccelli perô di assai incerta determinazione..
Fra essi ho distinto un omero (tav. 1, f. 26) un cubito (f. 29) un carpo (f. 28) un metacarpo (f. 27) una fibula (f. 24)
un tarso-metatarso (f. 25).
Frammenti di stoviglie.
Tav. 1, f. 22.
Vari frammenti di olle, di fattura assolutamente primitiva. La struttura délia creta è grossolana. La cottura do-
vette essere imperfetta, perché l' interno ha un colorito brunastro e credo sia meno cotto che i lati. L' interno è per
lo più rossastro.
Nessuno dei cocci présenta alcun segno di colorazione o di ornamento; un solo (f. 22) qualche adorno affatto pri-
mitivo consistente in striature grossolane abbastanza profonde.
Frammenti di carbone.
Possiedo vari avanzi di carbone, che non presentano nulla di rimarchevole.
Armi di selce.
Tav. 1, f. 8-21.
Sebbene per taluni pezzi non si possa fare una précisa distinzione, riuscendo impossibile decidere a cosa erano de-
stinati non presentando alcuna forma spiccata pure per taluni altri è possibile una classificazione. Io ho distinto
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