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A Favignana Vincenzo prende in affitto dai Pallavicino la tonnara con un contratto di 18
anni. Nonostante l’attività producesse ottimi profitti, nel 1859 Vincenzo rescisse il contratto,
facendo subentrare nell’affitto il genovese Giulio Drago, a cui si deve la realizzazione del primo
nucleo dello Stabilimento Florio ed importanti innovazioni nel settore della lavorazione del tonno.
Nel 1868 Vincenzo morì, lasciando un immenso patrimonio al figlio Ignazio (senior), che fu uomo
intelligente e lungimirante: nel 1874 acquistò di le Egadi insieme ai diritti di terra e di mare.
La
Tonnara _ Museo stabilimento Florio
La pesca del tonno ha origini antichissime. Ma è nel mar Mediterraneo che si affina la
tecnica perché i tonni rossi vi entravano, tra aprile e maggio, dallo stretto di Gibilterra carichi di
uova e pronti per deporle.
Questi flussi migratori erano noti ai pescatori che affinano la tecnica della pesca con un
sistema di reti a camere, con lunghezza fino a 5 km, che, come in un labirinto, imprigionano i tonni
fino a condurli nella camera della morte, dove avviene appunto la “mattanza”.
La mattanza a Favignana avveniva tra maggio e giugno (l’ultima ha avuto luogo nel 2007),
in diverse tornate, man mano che le reti si riempivano al passaggio dei branchi di tonni, dopo
comunque che le uova erano state deposte.