Page 4 - I Florio e Favignana
P. 4
4
Il palazzo si sviluppa in una planimetria simmetrica, con un volume
quasi cubico, reso snello da torri, guglie, porticati, aggetti e merlature,
con un sistema di aperture monofore e bifore.
È definito un palazzo “principesco” e, come nel palazzo dell’Arenella,
ancora una volta lo stile medioevale riesce a dare una connotazione
romantica all’edificio.
Anche a Levanzo viene realizzata una costruzione, le Case Florio, ma
è un edificio di robusta struttura rurale.
Ignazio, ma soprattutto Donna Franca, ameranno più di ogni altro
questo palazzo di Favignana; vi si rifugeranno – soprattutto Donna
Franca – in tutti i momenti difficili, che purtroppo saranno tanti; può
sembrare strano che una donna mondana e dinamica come Franca
Florio si sia potuta rifugiare in quest’isola così lontana dalla brillante
vita che conduceva in tutte le capitali europee, ma forse Favignana
rappresentò quell’oasi di pace di cui quella donna così dinamica
sentiva il bisogno.
Franca Jacona di San Giuliano, poi Donna Franca Florio, figlia del
severissimo Barone Pietro Jacoma di San Giuliano, è conosciuta fin
dalla fanciullezza per al sua prorompente bellezza, tanto da non
sfuggire all’attenzione del giovane Ignazio Florio, rampante rampollo
di un’emergente famiglia di industriali.
Pur non essendo andata a scuola (in quanto nobile), conosce
perfettamente tre lingue (inglese, francese e tedesco) e sa parlare di
arte e letteratura; già colta e bella, divenuta anche ricchissima con il
matrimonio con Ignazio Florio, diventa subito la regina della società
palermitana.
La sua casa è frequentata da teste coronate quali l’Imperatrice ed il
Kaiser di Germania, Francesco Giuseppe erede dell’Impero austriaco,
i Reali d’Inghilterra, lo Zar Nicola II, Leopoldo II del Belgio, i Reali
del Portogallo e, naturalmente, il Re e la Regina d’Italia: Donna
Franca è una perfetta padrona di casa, non sfoggia mai gioielli
particolarmente importanti, tali da mettere in difficoltà qualsiasi
regina; ed avrebbe potuto permetterselo.