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La scelta dell’area campione delle Isole Egadi
Sebastiano Tusa
L’intenzione di scegliere l’arcipelago delle Sin dalla più remota preistoria attraverso
Egadi come area di indagine campione questo mare transitarono genti ed idee che
per effettuare lo studio di fattibilità di cui contribuirono allo sviluppo di entrambi i
qui si presentano i risultati si basa su vari continenti. Attraverso questo mare si in-
fattori e, soprattutto, sulla verificata varia- canalò il flusso migratorio culturale che
bilità dell’offerta archeologica che l’arci- portò la Sicilia occidentale ad abbracciare
pelago fornisce sia sotto il profilo della ti- la civiltà fenicio-punica. Qui si consumò
pologia del sito, che della molteplicità in un sol giorno uno di quegli eventi che
cronologica e culturale. Inoltre – da non decisero la storia del mondo di allora: la
sottovalutare – la conclamata variabilità battaglia delle Egadi del 10 marzo del 241
costiera, che si traduce in altrettanta va- a.C. che spianò la strada al dominio ro-
riabilità delle possibili condizioni meteo- mano sul mondo di allora.
marine, regala a quest’area delle potenzia- È proprio partendo da questo fondamen-
lità di fruizione turistica maggiori e si in- tale evento che abbiamo tratto lo spunto
quadra nella più generale tipologia dei siti per le nostre esplorazioni alle Egadi, cer-
archeologici subacquei che insistono nelle cando di correggere il tiro di una ricerca
isole minori a corona della Sicilia. archeologica che nel passato era stata a no-
L’arcipelago delle Egadi propone un terri- stro avviso erroneamente costruita e pe-
torio ben definito e logicamente delineato santemente condizionata da questo fatto
geograficamente e morfologicamente nel storico. Quelle poche e frammentarie ri-
triangolo composto dalle tre isole mag- cerche effettuate alle Egadi si erano arti-
giori (Favignana, Levanzo e Marettimo) e colate su un presupposto metodologico
dall’antistante costa siciliana tra Trapani e che l’attuale ricerca storiografica e ar-
Marsala. Data la sua posizione all’estremo cheologica non può tollerare: la “caccia al
Occidente della Sicilia, l’arcipelago ha tesoro”. Oggi la ricerca deve contestualiz-
sempre avuto un ruolo fortemente strate- zare i fenomeni storici e gli artefatti ricon-
gico sia sotto il profilo commerciale che ducendoli a una più articolata dimensio-
politico-militare. Da qui passano le rotte ne diacronica e sincronica.
principali che collegano la Sicilia, l’Italia e Tuttavia il grande clamore evocativo di
l’Europa con il Nord-Africa. Da qui pas- quella battaglia costituisce un indubbio
sarono le flotte di conquista da o per l’Eu- richiamo che permette di attrarre l’atten-
ropa e l’Africa. Da qui passarono e passa- zione su questo interessantissimo spazio
no le flotte che attraversano il Mediterra- di Mare Mediterraneo. Ma non può esse-
neo da e per lo Stretto di Gibilterra da un re la ricerca delle presunte navi affondate
lato e la costa dell’Asia Minore dall’altro. in quella battaglia a costituire l’unico e il
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