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n episodio di grande potere evocativo, la battaglia delle Egadi del 241 a.C. che vide
Ul’affermarsi del dominio dell’Impero romano sui Cartaginesi per il controllo del Me-
diterraneo, ha dato lo spunto per una indagine archeologica subacquea di grande ampiezza
che, partendo dalla ricerca delle navi affondate, si è posta obiettivi di natura scientifica che
travalicano l’episodio del combattimento.
Il risultato è una ricerca di carattere più generale che, anche attraverso tecniche di nuova
sperimentazione, ha consentito di individuare metodi di indagine per lo studio di poten-
ziali areali e siti di interesse archeologico sottomarino, ai fini della tutela, nonché della va-
lorizzazione e fruizione.
Il lavoro, coordinato da Sebastiano Tusa, parte dagli studi storici e dalle informazioni di
pescatori e subacquei, e approda alla prospezione diretta dei fondali, eseguita sia con im-
mersioni umane, sia con ricognizioni strumentali da mezzo nautico. Questa ricerca dimo-
stra quanto sia importante garantire un corretto rapporto di collaborazione tra istituzioni
pubbliche e private. Il successo di questa iniziativa si deve anche all’ottimo livello di coo-
perazione tra il nostro Dipartimento, la Guardia di Finanza, l’Arma dei Carabinieri, la
Guardia Costiera e la Società CEOM del gruppo Agip, che ha fornito un preziosissimo
conforto sul piano della più aggiornata tecnologia di indagine oceanografica.
Sono stati localizzati target indicatori di probabili presenze archeologiche subacquee che
hanno confermato che tutta l’area marina compresa tra Monte Cofano e Marsala presenta
caratteri di grande importanza scientifica e di notevole attrattiva, in stretto rapporto di
complementarietà con il contesto di grande pregio storico, culturale e paesistico che la costa
antistante riveste.
Studi di tale natura si legano altresì alle problematiche della ricerca archeologica sot-
tomarina in alto fondale e alle nuove frontiere di indagine (esplorazione mediante sistemi
ad alta tecnologia quali veicoli filoguidati del tipo ROV, muniti di telecamere, e Side Scan
Sonar) e pongono prospettive per la fruizione di aree di interesse archeologico a profondità
considerate sino a ieri proibitive, anche mediante l’uso di miscele gassose per la respirazione.
I convegni internazionali svoltisi a Palermo e Siracusa nel marzo 2001 e nell’aprile 2003,
sotto l’egida dell’UNESCO, hanno evidenziato i risultati più recenti nell’ambito dell’ar-
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