Page 20 - MARE_DELLE_EGADI
P. 20
tecnici e specialisti del G.I.A.S.S. (Grup- possiamo affermare che il lavoro si è arti-
po d’Indagine Archeologica Subacquea colato in due fasi principali che non si
Sicilia della Regione Siciliana), del sono necessariamente poste in sequenza
CE.O.M. (Centro Oceanologico Medi- cronologica, ma che spesso hanno intera-
terraneo), dell’Università di Catania (Fa- gito per creare quel dinamico feedback ne-
coltà di Economia e Commercio), della cessario per il raggiungimento dell’obiet-
Soprintendenza per i Beni Culturali ed tivo finale. Le due fasi sono state quelle
Ambientali di Trapani e di altre istituzio- della ricerca e quella della progettazione e
ni, chiamati a collaborare di volta in vol- verifica di fattibilità, in senso lato, dei
ta, come nel caso di Jeremy Green (Au- parchi e itinerari archeologici subacquei
stralian National Centre of Excellence for in tutte le sue componenti tecniche, di-
Maritime Archaeology) e di Henry De- dattiche, mediatiche ed economiche (co-
lauze (Comex), con il costante ed eccel- sti/ benefici).
lente supporto logistico della Guardia di La ricerca si è svolta con una progressione
Finanza e la collaborazione dell’Arma dei rivolta a un sempre maggiore approfon-
Carabinieri, della Guardia Costiera e del dimento tematico, articolandosi sostan-
Comune di Favignana. zialmente in tre fasi che sono servite a fo-
Multidisciplinarietà in questa tipologia di calizzare, evidenziare, analizzare e inter-
ricerca e lavoro non costituisce un fattore pretare le molteplici emergenze archeolo-
determinante soltanto per l’efficacia e la giche individuate. Metaforicamente è co-
completezza del risultato, ma è anche una me se si fosse posto uno zoom su ogni evi-
garanzia di equilibrio tra le varie compo- denza spingendone la focale al massimo
nenti sia in fase di metodologia di ap- fino a dettagliarne le caratteristiche.
proccio, sia nella redazione del prodotto La prima fase della ricerca si è articolata
di sintesi finale. È proprio grazie al con- nella raccolta di dati storici antichi e re-
corso di diversi approcci metodologici, centi che potessero evidenziare la presen-
desunti dal confronto tra operatori di va- za di emergenze archeologiche subacquee
rie discipline chiamati a partecipare alla nell’ambito dell’arcipelago delle Egadi. Si
ricerca, che abbiamo strategicamente sono rilette le fonti classiche, si è scanda-
puntato al raggiungimento di un corretto gliata la bibliografia specialistica (invero
equilibrio tra tecnologia avanzata (ope- esigua) e si è, soprattutto, cercato di rom-
rando quelle scelte che diano l’opportu- pere il muro di diffidenza di pescatori,
nità di investire il minor tempo e denaro subacquei e gente comune per ottenere
possibili per avere il maggior numero di dai diretti fruitori dei luoghi utili infor-
dati) e ricerca tradizionale basata sulla ri- mazioni per il nostro scopo. Da queste
sorsa umana. Del resto è ormai risaputo tre operazioni di ricognizione prelimina-
che l’indagine visiva diretta costituisce re sono scaturite molteplici notizie su po-
l’optimum in questo tipo di ricerca ar- tenziali areali e siti d’interesse archeolo-
cheologica. Lo strumentario sempre più gico che sono servite per pianificare e ot-
sofisticato di rilevamento elettro-acustico timizzare la seconda fase costituita dalla
non può ancora sostituire l’occhio uma- ricognizione effettiva dei luoghi.
no, soprattutto in situazione di particola- Questa seconda fase è stata eseguita sia
re articolazione del fondo marino. La no- strumentalmente, con indagini elettroa-
stra esperienza alle Egadi conferma que- custiche, che direttamente, mediante im-
sto assunto. mersione umana ricognitiva. Grazie a
Volendo sintetizzare le linee strategiche questa seconda fase operativa il livello di
fondamentali della metodologia adottata dettaglio si è elevato. Infatti, effettuando
Sebastiano Tusa 20