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regionali, di tutte le aree demaniali che si trovano sulle Isole Egadi, l’unica area
assegnata al Parco di Marsala è stata la Grotta del Pozzo. La situazione spinge tutti a
porsi delle domande.
In generale: perché a certi Parchi sono state lasciate vastissime aree di
competenza e ad altri no? È sbagliato pensare che alcuni Parchi (già molto ricchi per il
numero di visitatori) siano stati favoriti dalla ridistribuzione più di altri?
E poi nel concreto: perché, stando sulla stessa isola, la Grotta del Pozzo viene
lasciata a Marsala e l’ex Stabilimento Florio no? Perché prima di affidare la Grotta del
Pozzo al Parco di Lilibeo l’Assessorato non s’è assicurato che ci fossero le condizioni
adatte?
Un breve inciso: dell’ex Stabilimento Florio, grazie a una convenzione stipulata due
mesi fa, si occupa il Comune di Favignana della gestione diretta e quindi dei ricavi dello
sbigliettamento.
Se la logica dell’autonomia è il fatto che il Parco, come entità vicina al sito, può
garantire attività (scientifiche e finanziarie) dirette e immediate, perché non s’è pensato
di costituire un vasto Parco che comprendesse le zone di Lilibeo, delle Egadi e magari
dello Stagnone? Aprire il più importante Parco archeologico che si affaccia sul
Mediterraneo… Simbolicamente sarebbe stata davvero una rivoluzione.
Ma la Sicilia, si sa, nella sua costituzione ha una grande passato di rivoluzioni
mancate e di autonomie a metà. E non è riuscita a redimersi dalla sua storia nemmeno
stavolta.
Marco Marino