Page 18 - levanzo la grotta del genovese
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documenti. Gli stessi uomini che, seguendo i            FIG. 10. Levanzo - Il ritorno dalla caccia.
medesimi intenti magico-religiosi, penetrano, a
distanza di millenni, nelle tenebrose profondità        li , in varie incisioni rupestri ; e uno costitu ito da
della Cala de l Genovese, per eseguirvi gli uni         una serie di figure monocrome di stile schema-
incisioini veriste, gli altri le pitture schematiche,   tico, attr ibuibile al neolitico (fig . 11-12-13).
soggiornarono lungamente anche nell'antegrot-
ta, !asciandovi industrie e resti faunistici (fig.            Queste figure vennero alla luce perfettamen-
9).                                                     te conservate dopo dodicimila anni, nel 1950.

      Lo scavo eseguito nell 'antegrotta dal prof.            Le incisioni di Levanzo portano una nota
Paolo Graziosi ha permesso di stabilire l 'es i-        completamente nuova nel panorama di tutta l'ar-
stenza, in quel giacimento, di due diverse cultu·       te rupestre preistorica europea. Lo stile degli
re, l'una più antica, preceramica, l 'altra, più tar-   animali è decisamente naturalistico e rivela negli
da, con ceramiche.                                      artisti di Levanzo una tecnica grafica così sicura
                                                        ed un senso così profondo e vivo della realtà da
       L'isola di Leva nzo quale ci appare oggi , roc-  farci ricordare le migliori espressioni di arte
ciosa, con poca vegetazio ne e piena di frane di        franco-cantabrica.
crollo, con la sua superficie di Km. 4x2, non
avrebbe certamente potuto ospitare una fau na                  Il profondo senso di comunione tra artista e
selvaggia costituita da grossi anima li, quale il       natura, come dice il Graziosi, conferisce alle in-
bue primigenio, il cervo e 1'.. equide hidruntino "·    cisioni di Levanzo quell'inconfondibile carattere
se la paleogeografica delle Egadi non fosse sta-
ta assai diversa dalla attuale, se cioè un passag-
gio via terra non fosse esistito tra Levanzo, Fa-
vignana e la Sicilia.

       Nel quaternario glaciale, durante le regres-
sioni marine, Marettimo rimaneva uno scogl io
isolato , aspro e selvaggio. In quest'isola non
sono state ancora trovate grotte che segna lino
la presenza dell'uomo. Essa è separata dalle al-
tre due isole da una fossa profonda che supera
i 100 metri.

       Dall'esame della carta batimetrica delle iso-
le Egadi risulta ev idente che tra Levanzo e Fa-
vignana esiste tutta una serie di fondali la cui
profondità non supera i 33 metri. E' quindi evi-
dente che l 'uomo paleolitico veniva a cacciare
nelle verdi zone del trapanese e poi tornava con
la preda uccisa nella sua grotta di Levanzo (fig.
10). Questo ci è confermato da numerosi re-
sti di pasto ritrovati negli scavi dell'antegrotta.

       Sulle pareti della grotta sono state sco-
 perte, come già detto, varie testimonianze di ar-
 te preistorica, in due cicli: uno naturalisti co, ri-
 feribile alla fine del paleolitico superiore (10 .000
 anni a.C., età stabilita col radio-carbonio 9694

 + --:- 11 O anni). con rappresentazioni di anima-

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