Page 39 - tonni e tonnare
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la temperatura non va al di sotto dei 15° né supera i 22 °: in periodo geneti-

                      co i limiti si restringono in una temperatura preferenziale dai 17° ai 20° e

                 poiché la sua temperatura corporea è in genere di 8° superiore a quella

                      dell'ambiente in cui quel momento vive si può concludere che la sua tempe-
                      ratura specifica è da porsi tra i 24° ed i 30°; in periodo genetico, intorno a
                      25°-27° perciò pressoché costante.

                             Le a~cennate condizioni speciali influiscono sui loro tessuti e la loro
                     carne, paragonabile a quella dei mammiferi, si differenzia del tutto per strut-
                      tura delle fibre e per il gusto da quella degli altri pesci.

                             La costanza della temperatura corporea fissata ad un più alto livello ri-
                     spetto all'ambiente è consentita da un sistema circolatorio complesso che si
                     estrinseca in potenti plessi vascolari, contenenti delle riserve complementari
                     di sangue, che si estendono lungo i muscoli laterali del corpo e la faccia in-
                     feriore della colonna vertebrale ed in vicinanza del fegato e presentano una
                     grande analogia co:a l'organizzazione dei cetacei i quali però per mantenere
                     costante la temperatura del loro corpo fanno ricorso ad uno strato isolante
                     di grasso per evitare la dispersione del calore interno.

                             Sarebbe pertanto impossibile per pesci così organizzati e che presenta-
                      no siffatta stenotermia con tendenza in periodo genetico ad una termofilia
                      accentuata, passare d'un tratto da temperature ambientali minime a tempera-
                      ture massime o viceversa anche entro i ristretti limiti indicati; subire cioè sal-
                     .ti di temperatura senza un conseguente adattamento della circolazione san-
                     guigna e perciò della temperatura corporea, adattamento che ovviamente sa-
                      rà assai più lento della più o meno repentina escursione esterna. Si dovrà
                      pertanto adattare in tempi relativamente lunghi alle nuove condizioni che ri-
                     cerca o che subisce ed a ciò presiederebbe la sua vescica natatoria che, da
                      un lato - quale organo idrostatico - attraverso lenti processi di secrezione
                     e di riassorbimento gassoso, adatta e fissa l'individuo al livello in cui, per il
                     suo stato fisiologico, esso è portato a vivere in quel momento, mentre,
                     dall'altro, attraverso la tensione delle sue pareti, provvede - quale organo
                     di senso - alla coordinazione riflessa dei movimenti susseguenti in maniera
                     che, nelle rapide escursioni verticali che per qualsiasi causa sarà costretto a
                     fare, potrà ricondurlo al piano cui era adattato nel «momento» precedente.

                             A un certo momento della sua vita fisiologica e qui considero soprat-
                     tutto il periodo genetico che è il più importante nella vita di un animale, m
                     esso s'instaura una progressiva tendenza a compiere determinate azwm, m
                     definitiva una disposizione specifica o «stato di appetenza ».

                             In tale stato l'animale diverrà meno ricettivo ad altri stimoli chiave che
                     scatenano modi diversi o contrastanti di comportamento e si predisporrà ad
                    altre azioni che gli consentono di soddisfare meglio il suo stato di appetenza

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