Page 89 - tonni e tonnare
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Ecco dunque cosa voleva raffigurare l'anonimo acquarellista che ha an-
cora una volta dimostrato il suo formidabile spirito di osservazione e di sin-
tesi, conferendo al suo lavoro, eseguito certamente per diletto, sempre mag-
giore veridicità ed aderenza alla realtà che osservava con acume natura-
listico.
È da rilevare come, e tanto mi sembra di maggiore importanza, un
gentile signore che immagino affacciato al suo balcone di una casa di Castel-
lammare del Golfo (a questo luogo siciliano, l'antica terra Cetaria, mi fanno
pensare i due acquerelli) abbia potuto constatare, con la non lunga portata
dei suoi occhi, un'associazionismo che, nella memoria dei Rais e degli uomi-
ni di tonnara che ho conosciuto in tanti anni, mai era stata riferita anche
tramandata e che è possibile riscontrare di nuovo oggi, ma solo mediante
l'osservazione aerea e per gli occhi attenti di un biologo.
Non si deve ritenere però che solo nell'imbuto eoliano si concluda il
grande atto della riproduzione; in quella zona esso assume l'aspetto più spet-
tacolare per il gran numero di individui che vi partecipano.
In effetti il tonno si riproduce in tutto il Mediterraneo, dalle Baleari al-
le Isole greche, dalla Libia alla Sardegna, dal Mar di Marmara all'Adriatico;
perfino nelle grandi camere della tonnara, spesso dando al tonnaroto un av-
VISO preciso della loro presenza nelle profonde camere.
Quando si corica su un fianco, quasi a toccare il ventre del o dei part-
ners, in un lampo di luce che si indovina dal fondo e che il tonnaroto chia-
ma «sbarraco » e pertanto dice che il tonno «sbarrachìa », si resta incollati
allo «specchio» in una morsa di .stupore così come si resta avvinti ad osser-
vare per ore i tonni che nel «rivoto » della bocca, o nel foratico e perfino
nella camera, prendono il «giro» in uno spesso cilindro ruotante di più cen-
tinaia di individui che ne costituiscono le alte ed irregolari pareti entro le
quali si indovina dai frequenti lampi degli sbarrachi il compimento dell'atto
sessuale.
A riproduzione avvenuta, dunque, le grandi concentrazioni gamiche
che spaziavano nel basso Tirreno, si frazionano quindi in gruppi più o meno
numerosi per i quali ripiglia vigore la disposizione del gruppo selezionato
per taglia, cercano il passaggio attraverso lo Stretto di Messina ma sono re-
spinti dal fronte freddo della corrente jonica montante, esitano dinanzi ad
essa, si suddividono ancora: alcuni gruppi risalgono le coste italiane, molti
altri che hanno già adattato la loro temperatura interna, con la marea scen-
dente passano in gran parte nello Jonio dove, un tempo, altre tonnare dai
nomi famosi quali Capo Passero, Marzamemi, Pachino li aspettavano.
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