Page 90 - tonni e tonnare

STORIE VERE DI TONNARA

Storia di un giorno del 1981, ovvero il «ricordo » di Bastiano

Alcuni anni prima suo padre gli aveva fatto capire che era bene se si
fosse trovato un altro lavoro, più sicuro. Era stato un giorno amaro che gli
fece ricordare quel mattino che l'avevano messo sul vascello e affidato al ca-
poguardia per assistere alla prima mattanza che coincideva con la sua licen-
za dalle elementari.

Nicola malacappa detto anche l'americano perché il padre era stato in
America, mentre gli tendeva una grossa fetta di pane tagliata di lungo ed
una sarda salata, gli disse che doveva stare molto attento a quanto sarebbe
successo, che doveva applicarsi anche alle cose più minute perché con le
scuole che aveva sarebbe diventato un grande rais per fare contento suo pa-
dre che se lo meritava. E poi i tonni, tanti tonni grossi e lucenti e tanto san-
gue, ma, ad un certo punto, fu attratto dal capoguardia che vicino al cam-
pione di prua aveva un filo di sisal cui faceva un nodo per ogni tonno che
imbarcavano e, ogni dieci, un nodo diverso.

Era ipnotizzato dai nodi che si snocciolavano tra quelle dita così gros-
se ma pure sensibili. Le guardava affascinato e voleva che non si fermasse:
un giorno quando sarebbe stato rais, alla prima mattanza, il filo di sisal sa-
rebbe dovuto essere lungo come quello che usava sua madre per stendere i
panni per poter fare un'infinità di nodi per un'infinità di tonni.

Accettò però il consiglio di suo padre, partì per la Germania, si sposò
ed ora è di nuovo nella tonnara imbarcato come bastardiere: il cibo diverso
e abbondante di altri paesi, la mancanza del suo sole e del suo mare gli han-
no fatto salire il «polistirolo » nel sangue, deve mangiare ad orario e quello
giusto, si sente finito come è finito quel sogno di quand'era bambino ma che
ancora ricorda. Ma tanto! altro che di filo per stendere ora c'è bisogno, ne
basta soltanto un palmo per una tonnara abbìluta, più abbìluta di lui
stesso .

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