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ISOLA DI MARETTIMO
La Cattedrale (interno) 55
Una volta ricca di colori introduce all’ingresso della famosa grotta denominata ‘La Cattedrale’. Giochi
di luce, camere oscure e semi-oscure, stalattiti e stalagmiti, e una fauna peculiare garantiscono una
esperienza emozionante. L’ingresso, alla profondità di circa 27 m, è ampio e riccamente concrezionato
da spugne gialle (Agelas oroides, Clathrina clathrus), bianche (C. coriacea), rosa (Haliclona mediterranea,
Hexadella racovitzai), da madrepore (Astroides calycularis, Leptopsammia pruvoti, Madracis pharensis)
e dalle trine delicate del briozoo Reteporella grimaldii. Il nudibranco Discodoris atromaculata pascola sulla
spugna Petrosia ficiformis, mentre uno scorfano rosso (Scorpaena scrofa) trova spazio tra questa varietà
di colori. Percorrendo il fondo sabbioso si entra all’interno della grotta, dove alcuni grossi massi ospitano
le spugne gialle Axinella verrucosa e A. damicornis e alcuni esemplari di ghiozzo leopardo (Thorogobius
ephippiatus). Nella parte interna della volta si possono apprezzare altre spugne quali A. oroides, Cliona
sp., Petrobiona massiliana, la madrepora gialla L. pruvoti, le ascidie marroni Aplydium sp. e la stella
Hacelia attenuata. Procedendo verso l’interno, dove la luce non riesce più a penetrare, la camera si
allarga e lo scenario con stalattiti e stalagmiti è davvero spettacolare. Sul fondale sabbioso si riscontra la
presenza del cerianto Cerianthus membranaceus. Il substrato roccioso si fa sempre meno concrezionato
via via che si nuota verso l’interno; rimangono sparute presenze di concrezioni e di spugne (P. massiliana,
C. coriacea, Haliclona mucosa), tunicati (Aplydium sp.) e sparse madrepore solitarie (L. pruvoti). Nella
camere interne, sulle pareti e sulle volte la torcia illumina spirorbidi, serpule, protule, chiazze digitate
della spugna Aplysina cavernicola. I re di triglie (Apogon imberbis) si muovono allontanandosi dal fascio
luminoso della torce. Tra le stalattiti si scorge la presenza del gambero meccanico (Stenophus spinosus),
del gamberetto maggiore (Palaemon serratus), del paguro Dardanus calidus e della ciprea (Natica
hebraea). L’ultima camera, alta circa 6 m, è ricca di stalattiti e stalagmiti, la componente animale è rara
e si scorgono esemplari di Anthias anthias nuotare tipicamente a testa in giù. Tornando verso l’ingresso,
si scorge il riccio saetta (Stylocidaris affinis) mentre una brotula (Grammonus ater) nuota attorno alle
stalagmiti che vanno rarefacendosi verso la camera d’ingresso, dove il cambio di densità dell’acqua
evidenzia la presenza di acqua dolce.