Page 6 - Castello di Marettimo NotaTecnica
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Le pareti più vulnerabili sono quelle esposte ad est e a sud, a picco sul
mare, dove i fattori meteorologici sono particolarmente rilevanti.
La causa principale del deterioramento dei litotipi è dovuta al particellato
atmosferico da aerosol di natura marina che si forma per azione del
vento sulla superficie del mare. Il particellato, ricco prevalentemente di
cloruri e solfati, si deposita sulle superfici del monumento che per azione
dell’acqua (da pioggia, da umidità, da percolamento, ecc.) viene
veicolato all’interno della struttura porosa del materiale. La capacità di
assorbimento è legata alla porosità del materiale.
Prendendo in esame la porosità della calcarenite di Favignana, stimata
intorno al 35 %, se né deduce un basso grado di compattezza e
cementazione della roccia, cioè una elevata capacità di imbibizione
associata ad un rapido assorbimento d’acqua.
In questo senso i sali vengono trasportati all’interno del materiale
provocando fenomeni di cristallizzazione salina che si manifestano in
forme di alterazione come l’alveolizzazione, tipica delle aree mediterranee
dove coesistono i seguenti fattori: materiali lapidei porosi, presenza di sali
nel suolo o nell’aria, venti frequenti e forti.
In definitiva, date le difficoltà del sito, da un analisi visiva delle pareti est e
sud, lo stato di conservazione delle superfici si può definire pessimo.
L’asportazione continua di materiale superficiale è tale da compromettere
anche la stabilità delle strutture.
Anche per le pareti esposte a nord e ad ovest, dove è stata eseguita una
mappatura puntuale dei materiali e del degrado, lo stato di conservazione
è pessimo, benché meno aggressivo.
Le forme di degrado prevalenti sono la polverizzazione della pietra
causata dall’azione meccanica del vento. Il fenomeno riguarda soprattutto
la calcarenite gialla di Favignana, scarsamente cementata, e pertanto,

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